Plutone e i suoi vicini, senza dimenticare Greci e Troiani

In questo articolo parlerò brevemente di altri componenti del Sistema Solare, che, a parte Plutone, sono stati tutti scoperti negli ultimi anni.

Rappresentazione artistica di Plutone

Rappresentazione di Plutone

Di Plutone ho già parlato nel primo articolo citando il fatto che da pianeta è stato declassato a “pianeta nano”, dato che recentemente sono stati scoperti altri oggetti aventi dimensioni di gran lunga maggiori di Plutone stesso.

Plutone è stato scoperto in pieno XXI secolo (nel 1930) e fino al 1978, data della scoperta del suo (allora unico) satellite Caronte, non c’è stato molto da aggiungere alla sua conoscenza. Recentemente invece sono stati scoperti altri due satelliti, battezzati Nix e Hydra, ma il fatto di avere intorno a sé tre satelliti non ha smosso più di tanto la comunità astronomica che ne ha decretato il declassamento. Per la cronaca, Plutone può essere identificato anche dal suo numero che è 134340 e fa parte del nuovo gruppo di “pianeti nani” insieme a Cerere (numero 1) e ad Eris (numero 136199), che ha al suo fianco il $satellite$ Disnomia.

Sul nome di quest’ultimo pianeta nano, Eris, aggiungo pure che ai tempi della sua scoperta nel 2003, era stato designato provvisoriamente come UB-313, al che qualche burlone aveva subito ricordato che la macchina di Paperino è proprio targata 313 e a rincarare la dose ci aveva pensato lo scopritore stesso, proponendo di chiamarlo “Xena” dal nome di un’eroina di una serie televisiva statunitense, assolutamente sconosciuta in Italia. Sarebbe stato il primo nome non mitologico di un pianeta: la ragione ha per fortuna prevalso, a favore di Eris, che altro non è che l’impersonificazione della discordia, nella mitologia Greca.

C’è un’alta dozzina di pretendenti al novero di pianeta nano e tra questi appaiono 3 asteroidi “vecchi”, Vesta, Pallade e Igea (scoperti tutti nell’800) e altri scoperti dal 2000 in poi. Tra questi cito i più noti, Varuna (l’asteroide numero 20000, che trae il nome da una divinità induista), Quaoar (l’asteroide numero 50000, che trae il nome da una divinità della non molto famosa popolazione Tongva), Sedna (una dea della popolazione Inuit), Issione (numero 28978, che trae origine dal personaggio della mitologia greca che tentò addirittura di concupire Era, la moglie di Zeus, il quale non rimase certo a guardare) e da ultimo Orco (numero 90482, che è il nome alternativo di Ade).

Altri due gruppi interessanti di asteroidi del Sistema Solare, sono i cosiddetti Troiani (dal fatto che il loro nome deriva da combattenti della guerra di Troia, indipendentemente dal fatto che fossero Troiani oppure Achei), che hanno la particolarità di trovarsi in prossimità dei due punti lagrangiani L4 ed L5 dell’$orbita$ di Giove.

Punti di Lagrange

Anche se sul sito è già presente una breve descrizione e se ne parlerò più diffusamente in un prossimo articolo, anticipo che i punti L4 e L5 sono dei punti che in un orbita precedono e seguono di 60° la posizione dell’oggetto principale: si tratta di punti di buona stabilità per un satellite che vi si trovi nelle vicinanze. Tali punti furono ipotizzati dal matematico e astronomo italo-francese Lagrange nei suoi studi sulla stabilità delle orbite, e fino alla scoperta dei primi “satelliti Troiani di Giove” nei primi anni del ‘900 rimanevano solo teorici.

Attualmente, alla fine del 2007,ne esistono parecchi: 1248 stanno dalle parti di L4 e altri 1050 dalle parti di L5. Tra di essi troviamo Achille, Patroclo, Ettore, Nestore, Priamo, Agamennone e Menelao, Laocoonte ed Ulisse, più tanti altri più o meno noti, seguiti da uno stuolo di potenziali guerrieri denominati con una sigla e non ancora battezzati (ma forse non lo saranno mai…).

C’è da dire che anche Marte e Nettuno hanno dei satelliti posti nei punti L4 e L5 della loro orbita intorno al Sole: sono pochissimi in confronto ai più di 2000 che fanno parte della corte di Giove e per consuetudine vengono sempre indicati come “satelliti Troiani di Marte” e analogamente “satelliti Troiani di Nettuno”, proprio per la loro posizione orbitale.

Nel caso di Marte ce n’è 1 solo in L4 ed appena 3 in L5 e tra questi ultimi uno solo, il primo scoperto nel ’90, ha un nome: Eureka (numero 5261). Nettuno invece ne ha 5, tutti posti in vicinanza di L4: sono stati scoperti nel terzo millennio ed ancora non sono stati denominati.

Chiudo questo articolo citando altri gruppi di asteroidi che prendono il nome dai capostipiti e dei quali ereditano le caratteristiche orbitali. Abbiamo così gli asteroidi del gruppo di:

Aten“, alcuni dei quali si avvicinano molto alla Terra nella loro orbita e tra i quali c’è anche Cruithne (dal nome di una tribu celtica) che era stato considerato per un certo tempo il secondo satellite naturale della Terra: in realtà il suo moto orbitale intorno al Sole presenta una risonanza (sincronia, in parole povere) con quello della Terra ed addirittura la sua orbita può anche essere vista come un’ellisse allungata e distorta, una sorta di ferro di cavallo.

Apollo“: questo gruppo fanno parte altri asteroidi famosi (Icarus, Geographos e Toro), accomunati dal fatto che hanno avuto un “incontro ravvicinato” con la Terra.

Amor“: a questo gruppo appartiene il famosissimo asteroide Eros (di cui ho già parlato in un altro articolo), nonché Quetzalcoatl (il dio serpente) e Tezcatlipoca (il suo rivale), ma anche Baboquivari (un monte dell’Arizona), Seneca (il famosissimo filosofo) e Beltrovata. Su quest’ultimo aggiungo che il suo scopritore (un astronomo svizzero) nella sua carriera ne ha scoperti un centinaio, alcuni dei quali con nomi strani (Appenzella, Ragazza, Helewalda, Gondola, Heidi, Cucula, Lucubratio, Ludibunda ecc ecc, ma anche Yeti, Paracelsus, Bernulli ed Einstein).

Centauri“: è un gruppo di asteroidi il cui capostipite, Chiron, era stato scoperto nel 1977 ed è dotato di un’orbita caotica che lo porta tra i pianeti Urano e Saturno. In realtà si tratta di una cometa ed infatti nell’88 ha presentato un aumento di luminosità e successivamente una chioma.

Trans-Nettuniani“: altri asteroidi molto distanti dal sole tra cui i già citati Varuna, Issione, Quaoar e Orcus, ma anche Deucalione, Logos e Teharonhiawako (una divinità “buona” degli indiani Mohawk), dotato del satellite Sawiskera (il gemello “cattivo” per i Mohawk).

Informazioni su Pierluigi Panunzi 477 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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8 Commenti

  1. Xena la principessa guerriera… è andata per anni anche in Italia!!! Ma non credo di averne mai visto un episodio per intero… Pierluigi, sarai anche fortissimo in astronomia, ma di telefilm di serie b proprio non te ne intendi! :mrgreen:

  2. Confesso la mia totale ignoranza in merito! 😳 😆
    Su Xena ho semplicemente riportato quanto dice la “stampa ufficiale”: solo ora vedo che è un personaggio di una serie di episodi (ben 111 !) della famosissima ( 🙄 ) serie Hercules (andata in onda nel 1994! 😐 ) e del suo seguito in altri 134 episodi… Mi sono perso 243 telefilm… 😀

  3. Pierluigi volevo farti una domanda.
    Perdona la mia ignoranza…….Sono un’amante della fantascienza e mi informo molte volte sull’astronomia.Una cosa che non sono riuscito ancora a capire e’ questa:che differenza c’e’ tra una nana bruna e un pianeta nano?Faccio un po’ di confusione abbi pazienza.Ti ringrazio in anticipo per l’attenzione 🙂

  4. Ciao, complimenti per l’articolo, volevo chiederti cosa distingue un’asteroide da un pianeta nano. La dimensione ? E quanto dovrebbe essere quella minima per definire un oggetto pianeta nano ?

  5. @Nicola
    Ti consiglio di leggere i commenti al mio articolo “Quattro passi all’interno del Sistema Solare”: tra di essi troverai la spiegazione della definizione di pianeta, pianeta nano e altro, secondo le nuove decisioni della comunità astronomica internazionale.

  6. Ciao,
    complimenti per gli articoli, molto chiari e interessanti.
    Sono un insegnante di scuola primaria che affronterà il sistema solare in una seconda elementare l’anno prossimo e quindi vorrei chiederti come affrontare il “problema Plutone”. Sarebbe un errore inaccettabile inserirlo come pianeta in un’eventuale lezione scolastica?
    Come potrei spiegare semplicemente l’esistenza di pianeti nani?
    Grazie per la collaborazione

  7. @Kosme,
    sarò stringatissimo e semplice. Plutone altri non è che uno dei più grandi oggetti di tipo cometario che formano la cosiddetta Fascia di Kuiper o fascia transnettuniana. Al pari degli asterodi, tra Marte e Giove, essi formano una popolazione posta al di là del pianeta Nettuno. Plutone è stato a lungo considerato unico e quindi classificato Pianeta. Poi, dal 1994, si sono cominciati a scoprire decine e decine di oggetti con orbite simili ed anche più distanti. Infine, se ne è trovato anche uno più grande di lui e quindi Plutone diventava uno dei tanti, come Vesta o Giunone tra gli asteroidi. Questo è il modo migliore e “moderno” da spiegare. Per i pianeti nani invece ti consiglio un cartoon che ho da poco pubblicato. In realtà un pianeta nano ha tutte le caratteristiche di un pianeta, tranne che non è riuscito a “pulire” la sua orbita da altri oggetti la cui massa totale sia molto importante. Ti faccio un esempio: Plutone è nano perchè ha la possibilità “teorica” di scontrarsi con decine e decine di oggetti che si muovono su orbite simili alla sua (ossia che non è riuscito a pulire). Lo stesso capita per Cerere negli asteroidi. Invece un pianeta non ha praticamente più residui significativi intorno alla sua traiettoria (a parte ovviamente gli urti che possono derivare dalla caduta di un oggetto di passaggio casuale, come un meteoroide, un asteroide o una cometa). In america hanno adottato il mio disegno proprio per le scuole: lo puoi trovare qui:
    http://www.astronomia.com/2009/04/30/un-cartoon-di-plutone/
    Se hai bisogno di altro, dimmelo 😉

  8. grazie mille!
    anche io insegno e la tua spiegazione mi sarà di grande aiuto!nessuno chiarisce come te cosa si intenda per “pulizia dell’orbita”.
    grazie ancora