La costellazione dell’Orsa Minore

E’ una costellazione poco appariscente, ma nonostante tutto molto nota per il fatto che ospita il Polo Nord Celeste, praticamente in coincidenza con la Stella Polare. Come sempre l’analisi delle stelle componenti ci fornirà alcune sorprese…

Questa serie di articoli fa uso del Simulatore di costellazioni in 3D, descritto in questo articolo. Se si dovessero riscontrare problemi nel caricamento delle pagine, scaricare manualmente l’ultima versione di JRE (Java Runtime Environment) all’indirizzo:
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Un orsacchiotto poco visibile

La costellazione dell’Orsa Minore

Eh sì… Purtoppo nelle città sempre più illuminate diventa difficile trovare questa piccola costellazione, di fondamentale importanza quando ancora non esistevano né bussole né tantomeno i satelliti GPS e relativi navigatori satellitari: i naviganti (quelli veri) sapevano che la stella polare indicava (anche se non precisamente) la direzione del Nord: sappiamo che per effetto della precessione degli equinozi il Polo Nord Celeste (PNC) si sposta (molto irregolarmente!) ogni anno, di poco, ma di quel tanto che in migliaia di anni si fa sentire. Grazie a Stellarium ho fotografato il PNC per vari anni, passati e futuri, per capire quanto era e sarà valido affermare che la $stella Polare$ indica il Nord. Ecco le foto che ho scattato con indicato l’anno e la distanza approssimata tra il PNC e la Polare:

anno evento distanza PNC-Polare
2000 a.C. secondo millennio a.C. 22° e passa
753 a.c. fondazione di Roma più di 15°
64 incendio di Roma da parte di Nerone poco più di 11°
1000 il primo millennio poco più di 6°
1492 la scoperta dell’America poco più di 3°
1770 James Cook sbarca in Australia quasi 2°
2011 oggi poco più di 40′
2102 minima distanza Polare-PNC 27’37”
4000 futuro lontano più di 10°
8000 futuro lontanissimo più di 30°
12000 futuro ultralontano quasi 45°

Le rappresentazioni dell’Orsa Minore

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Vediamo insieme come veniva rappresentata la costellazione nell’Uranometria (stranamente in questo caso la figura era speculare e l’ho dovuta raddrizzare)
L'Orsa Minore nell’uranometria
dall’astronomo Hevelius (stavolta la mostro già rovesciata specularmente, quindi con le scritte illeggibili!)
L'Orsa Minore secondo Hevelius
e secondo Stellarium
L'Orsa Minore secondo Stellarium
Prima di passare ad altro, mi pare che nell’immagine di Hevelius l’orsa è un po’ cicciottella, mentre in quella di stellarium pare un orsacchiotto di pelouche con la coda lunghissima…

L’Orsa Minore in 3D

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L'Applet della costellazione dell'Orsa Minore in 3D - thumb

Come sempre, analizziamo la costellazione dell’Orsa Minore in 3D: vediamo subito che la stella più vicina, con 87 a.l. di distanza, è η UMi, poi c’è Kochab con 126, poi ancora un gruppetto tra i 350 e 500 a.l. con in mezzo la Polare e via via altre stelle fin oltre i 1200 a.l. Data la grande distanza di η UMi dal Sole, non ci aspettiamo che quest’ultimo sia luminosisssimo: infatti è una stellina di settima magnitudine invisibile come sempre.

Il Sole da η UMi

Per questo motivo sono andato a trovare i miei amici Etaùmidi (che nome! Sarà un caso che il pianeta dove abitano è composto al 99% di acqua?!) e da lì ho scattato una foto dove non si vede il Sole in una zona del cielo dove sono presenti due ammassi stellari molto noti, la LMC (Large Magellanic Cloud, in basso) e la SMC (Small Magellanic Cloud, in alto a sinistra) e qualche stella più luminosa delle altre tra cui Achernar, Miaplacidus, Avior e Gacrux, tutte stelle australi, con in mezzo due intrusi assolutamente boreali, quali Vega e Arturo: tenete sempre bene presente il ragionamento secondo il quale le stelle vanno viste nello spazio tridimensionale e perciò in casi come questo sono i giochi di prospettiva a spostare di parecchio delle stelle che da noi si trovano in tutt’altra zona del cielo.

La sorpresa di cui parlavo nel riassunto all’inizio dell’articolo è che l’Orsa Minore è una costellazione solo in apparenza insignificante, con poche stelle visibili e utili (a parte la Polare, soppiantata però oramai dalla tecnologia!): in realtà le poche stelle visibili sono tutte grandicelle. Partendo da α, β, θ e λ si tratta di stelle molto più grandi del Sole: 47, 44, 81 e 60 volte il raggio del Sole rispettivamente!

Fotografiamo le stelle

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La Stella Polare da 10 UA

Davvero uno non se l’immagina che la Polare sia 47 volte più grande del Sole visto che è una stella di appena seconda $magnitudine$. In realtà è un sistema stellare multiplo di almeno 3 stelle… E allora guardiamolo, questo mostriciattolo, una stella che da 10 UA (la distanza di Saturno dal Sole) brilla più del nostro Sole dalla Terra e si presenta di un bel colore giallo-biancastro. I Polarini hanno il loro bel daffare a proteggere la vista… con gli occhiali da polare

Ma non finisce qui! Controllando tra le (per fortuna poche!) stelle della costellazione, ho trovato più di una decina di stelle grandi, al di sopra di 30 volte il Sole: aprendo la visualizzazione della costellazione con Celestia, clicco sulle stelle per vedere se tra i dati caratteristici hanno una grandezza importante. Per costellazioni estese vado assolutamente a caso, mentre in questo caso le ho praticamente cliccate tutte!

θ Umi da 10 UA

Ma prima di passare alle altre stelle enormi vi mostro la foto scattata sempre da 10 UA dalla stella θ Umi: qui possiamo vedere un altro oggetto che è 81 volte il Sole, con una colorazione giallo-rossastra molto abbacinante. Inutile dire che anche i Thetaùmidi (che abitano in un pianeta ancora una volta ricoperto dalle acque) si proteggono la vista con occhiali da thetaumi, ma non sanno ancora il perché non abbiano avuto molto successo.

Grandi stelle

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Confronti fra stelle

Siamo arrivati al confronto delle stelle più grandi della costellazione dell’Orsa Minore con le pietre miliari che abbiamo incontrato finora: cliccando su questa coperta patchwork possiamo vedere quali e quante stelle dell’Orsetta sono così grandi da essere paragonate ad altre stelle note. Beh qui vediamo veramente tante stelle superare la soglia di 30 volte il raggio solare (a parte Pherkad ed ε UMi, che ho aggiunto come nota di colore) e soprattutto superare quelle pietruzze miliari che oramai sono diventate Rigel e Aldebaran.

La variabile RR UMi da 10 UA

Tra le stelle dell’Orsa Minore ho scelto la più grande, la stella variabile RR UMi, come tappa del mio volo, invogliato dal fatto che gli Errerreumidi sono molto bravi a fare la pizza con la forza delle loro otto braccia. La stella si presenta, dalla solita distanza di 10 UA, come un globo infuocato rosso, luminosissimo e grande, così caldo che per cuocere la pizza gli indigeni ci mettono appena due minuti, semplicemente esponendola all’RR UMi.

La stella Kochab da 10 UA

Altra tappa doverosa, anche se la stella non è tra le più grandi, è stata invece Kochab, una bella stella giallo-arancione, 44 volte il nostro Sole: dovete sapere che i Kocabbiani sono abili spremitori di uve con le quali fanno un ottimo vinello verde (il Verdello di Kochab). Immagino sappiate che i chicchi d’uva in questo caso hanno un raggio pari a 23 volte quello dell’uva terrestre, ma … non sono certo i chicchi d’uva più grandi nell’universo!

Costellazione con pochi nomi strani

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Torniamo seri e vediamo ora i pochi nomi delle poche stelle dell’Orsa Minore: a parte la Polare, tutti gli altri sono alquanto difficili e praticamente impossibili da ricordare.

  • Alruccabah (α UMi): deriva dall’arabo il ginocchio, non certo dell’orsa. E’ il nome più indicato per la Polare quando non sarà più la stella polare
  • Kochab (β UMi): dall’arabo o dal semitico stella
  • Pherkad (γ UMi): dall’arabo i due polpacci
  • Yildun (δ UMi): nome simpatico, dal termine di origina turca che significa stella
  • Akhfa al Farkadain (ζ UMi): dall’arabo il più debole dei due vitelli
  • Anwar al Farkadain (η UMi): dall’arabo il più luminoso dei due vitelli

Devo dire che questi ultimi due nomi non li avevo mai sentiti in più di 40 anni di Astronomia e dunque suggerirei di dimenticarli, specie il primo dei due, un vero scioglilingua. Denominare due stelle con due termini folkloristici e affascinanti che significano “stella” mi suona un po’ Lapalissiano…

Quando possiamo osservare l’Orsa Minore?

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La risposta è facilissima: sempre, in qualsiasi ora della notte ed in un qualunque periodo dell’anno. Basta guardare verso Nord e ad un’$altezza$ sull’orizzonte pari alla latitudine geografica del punto in cui facciamo l’osservazione del cielo: lì troveremo ad attenderci l’oramai famosa Alruccabah.

Informazioni su Pierluigi Panunzi 458 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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16 Commenti

  1. L’articolo è molto bello e istruttivo. L’ho letto con molto piacere. Grazie.

  2. Bell articolo come sempre, ho una domanda da fare ma in città non si vede l orsa minore?

  3. 👿 ..e ti pareva se anche ‘sta volta il nostro Sole si vedeva, manco a 96 a.l. ci notano! 🙁

  4. @Rezzonico
    purtroppo in città si vede bene solo la polare e forse (se la luce non è proprio intollerabile) beta e gamma, che sono le più luminose …
    per vedere il resto bisogna andare in montagna o al mare, sempre con poca luce 🙁
    @Moreno
    Pazienza… l’importante è avere amici simpatici laggiù! 😉 😀 😆

  5. Sig Rezzonico.

    l’Ora Minore si vede in tutta Italia, ma purtroppo con l’inquinamento luminoso che caratterizza la maggior parte delle città in genere si vedono bene (almeno da Varese) solamente la Polare, Kochab e Pherkad…le altre senza un cielo bello scuro son difficili da veder…

  6. @pierluigi: Gran bell’articolo, Pier!!
    Ma gli occhiali da polare dei Polarini sono polarizzati? :mrgreen:
    Una precisazione: Kochab deriva dall’arabo o dal semitico (che si somigliano, come l’italiano ed il francese), mentre Yildun è un vocabolo di origine turca.
    E comunque, entrambi significano stella, come tu dici…
    Scusa la mia solita pedanteria!! 😳 🙂

  7. @Red
    precisazione doverosa, per la quale ti ringrazio… 😉
    ora vado a correggere l’articolo!

    Comunque la pizza di RR UMi è davvero buona, specie la nove stagioni… 😆

  8. Proprio ieri sera sono riuscita a vedere questa costellazione ad occhio nudo lontano dalle luci della città! 🙂

  9. UN AIUTO!!! tenendo presente l’orma maggiore o con l’aiuto di un’altra costellazione come posso orientarmi per rintracciare la minore…visto che non mi riesce facilmente…(purtroppo stellarium sul mio pc fa i capricci!!! 😥 e non mi fa vedere le costellazioni con i relativi nomi e figure)
    Grazie!!!

  10. Ho visto su stellarium che nel 1° gennaio del 2000 le due griglie equatoriali combaciano quasi perfettamente. è inqiuetante…
    comunque complimenti per il sito 😉

  11. @Marco
    di quali griglie equatoriali stai parlando?
    in effetti ce n’è una sola di griglia equatoriale… 😕
    se ti spieghi meglio vediamo insieme a cosa ti riferisci! 😉

  12. Sono già 2 anni che faccio le Osservazioni ( la mia prima vera osservazione astronomica l’avevo fatta il 18 Agosto 2009 ), conosco praticamente tutte le costellazioni, le ho viste quasi tutte, ma l’Orsa Minore è l’unica che non ho mai visto, ho provato in tutti i modi, utilizzando la Maggiore, Cassiopea ma non ci sono mai riuscito. L’altro giorno ero andato su un posto molto buio, ho visto perfino la Via Lattea, ma l’Orsa Minore niente. Adesso comunque comincio ad osservare le Perseidi. L’altro anno ne avevo visto circa 20.

  13. @Marco
    partendo dall’Orsa Maggiore, individua la Polare e da lì guarda verso l’ultima stella della coda dell’orsa (il manico del tegame)… circa a metà strada incontri le due stelle beta e gamma dell’orsa minore: da beta dovresti vedere un arco di stelle molto meno brillanti che ti riportano indietro alla polare…
    ecco l’Orsa Minore! 😉

  14. Dopo tanto sono riuscito a vedere l’Orsa Minore: si vede benr la Polare, e le altre 2 del quadrato, le altre non si vedono.