Cronaca di un raduno epocale

Una breve cronaca del raduno di Astronomia.com. Lo scrittore ha cercato di attenersi alla descrizione dei puri fatti, trattenendo l’emozione di un momento irripetibile. La Scienza ha compiuto un altro passo avanti e chi non ha partecipato… peggio per lei/lui!

Venerdì 31 agosto 2012, tarda mattinata. Il silenzio cala improvviso sulla valle del torrente Taverone, coprendo tutto e tutti come un velo accogliente e discreto. Non si sente volare una mosca. La Natura non vuole disturbare l’arrivo dei primi partecipanti all’evento scientifico dell’anno.

Il primo a giungere è il “vecchio” Enzo. La sua esperienza si perde nel tempo. Si dice che sia l’unico essere umano ad aver visto nascere e morire la stessa stella (di grande massa però…). I suoi colloqui con Galileo, Newton ed Einstein hanno sicuramente cambiato il corso della conoscenza umana.

Il castello
Il Castello del raduno

Le mura antiche di Castel del Piano non hanno ancora finito di cingere in un caldo abbraccio l’arrivo del primo saggio, ed ecco che, preciso come una pulsar, anche Stefano attraversa il cancello del magico luogo. Egli rappresenta il punto più alto della scienza applicata. Tutto ciò che è teoria, immaginazione, desiderio, speranza, viene immediatamente messo in pratica dalla mente rigorosa e precisa del più limpido esempio vivente di “homo informaticus”. L’abbraccio tra i due saggi è un momento sublime. Sembra che al CERN di Ginevra abbiano rilevato una brevissima ma inconfutabile interruzione nello scorrere implacabile dello Spazio-Tempo. Una piccola pausa o forse una deformazione che alcuni imputano alla creazione di potentissime onde gravitazionali psichiche, dovute all’unione di due cervelli di potenza illimitata. Poche frasi appena sussurrate ed è già nuova luce nella comprensione dell’Universo.

Non passa inosservata la presenza di Fylip, il vero motore del sito, il cane più sapiente del mondo, che tenta inutilmente di insegnare gli integrali tripli al cagnolino del castello, ancora fermo alle somme e alle sottrazioni. I guaiti di quest’ultimo fanno capire la mostruosa differenza culturale.

il riposo
Il riposo di Fylip

Bisogna aspettare il primo pomeriggio per vedere apparire quella forma di energia pura che risponde, quando vuole e può, al nome di Lampo. Bastano pochi istanti di conversazione e risulta subito chiarissima la formuletta di Einstein che lega massa ed energia. In un’infinitesima frazione di secondo, la massa di Lampo si trasforma in lampi (da cui il nome) di energia. Solo i due saggi, già in attesa, possono sopportare quell’esplosione violentissima e comprenderne appieno l’illimitata potenza. Un gamma-ray burst a pochi centimetri di distanza è un fenomeno estremamente raro e scioccante.

Il tempo di impostare tre nuove teorie sulle possibili interazioni tra universi paralleli, perpendicolari e intrecciati, ed ecco apparire la ieratica figura di Red. Circondato sempre da una personale atmosfera onirica e invisibile, percepibile solo alle menti più raffinate, cammina, anzi levita ad almeno cinque centimetri da terra. Ogni sua frase è un colpo di spada: preciso, tagliente, definitivo. Red, l’uomo che ha saputo rendere la metafisica concreta come la roccia.

Improvvisamente, materializzandosi dal nulla, illumina il tramonto la figura di Antonio, il filosofo senza tempo. Alcuni dicono che Socrate abbia scelto il suicidio, mascherato da condanna a morte, dopo aver udito pochi cenni delle perfette disquisizioni del quinto saggio, giunte direttamente dal futuro. Non c’è da stupirsi: la visione globale del trascendente e del reale di Antonio non ha problemi a viaggiare nel tempo.

L’esperienza, l’informatica, l’esplosività, la comprensione e la trascendenza, insieme a Fylip, decidono di recarsi a cena, in un’osteria di paese, che meglio possa nascondere alla plebe la loro essenza superiore. Li accompagnano devoti e silenziosi, proteggendoli con amore e dedizione, le loro compagne, fratelli e figlie varie. Vogliono partecipare al primo breve simposio, ansiosi  e rapiti, bramosi di sapere, anche i proprietari del castello che ospita i cinque saggi.

Basta una pizza, la sua forma e colore per impostare il primo problema scientifico ancora insoluto che i “nostri” decidono di affrontare: “La macchia rossa di Giove diventerà blu?”. La risposta giunge rapida e definitiva: “Sì!”. La spiegazione teorica è ovvia per tale consesso illuminato e viene dimostrata concretamente colpendo un ignaro avventore del locale con un ben assestato colpo di martello sul ginocchio. Nel giro di un’ora la macchia rossa, apparsa immediatamente sulla fortunata cavia di cotanto esperimento, si trasforma in una ben più estesa chiazza blu-nerastra. Fortunatamente, nel caso di Giove, il vuoto dello spazio non ci permette di udire i suoni sgraziati e ripetuti che hanno accompagnato l’esperimento.

La prima notte cala silenziosa chiudendo delicatamente le palpebre dei cinque saggi (oltre a quelle degli estasiati accompagnatori). Una mattinata tranquilla e rilassante aiuta a calmare l’attesa sempre più vibrante per l’ultimo arrivo previsto, quella di Sua Maetà Illuminatissima Francesca da Parma. Anche i più freddi pensatori non possono che esplodere in un urlo di ammirazione e di giubilo quando le auguste braccia della divina creatura si stringono a loro. Un momento di pura commozione che tutto il bosco circostante vuole accompagnare con cinguettii, nitriti, ululati, muggiti e ronzii. Francesca, la personificazione della passione, della semplificazione dei concetti più astrusi, dell’amore per il Cosmo.

Una cena strepitosa nel salone di rappresentanza dona il giusto sigillo al fatidico incontro dei sei saggi, finalmente uniti. Vivande raffinate e vini prestigiosi stimolano ancor di più le infinite volute di quei cervelli che, con l’aiuto della visione diretta al potentissimo telescopio di Lampo, riescono a risolvere un enigma insoluto fin dai tempi di Ipparco: “Perché la Luna Piena, quando tramonta, è schiacciata ai poli?”. Sprovveduti scienziati di ogni razza ed età hanno prospettato ipotesi rocambolesche e insostenibili per spiegare il fenomeno, non ultima la ridicola rifrazione atmosferica.

Ancora una volta, il martello usato la sera prima, viene in aiuto per una dimostrazione pratica della soluzione. Quando la Luna giunge nei pressi dell’orizzonte, è facile per un terrestre colpirla ripetutamente con un oggetto contundente e schiacciarle la “capoccia”. I sei saggi lo dimostrano a un pubblico esterrefatto e ammutolito da tanta sapienza. Il gesto preciso e sicuro dimostra anche il meccanismo di formazione dei crateri e dei “bernoccoli” che costellano il nostro satellite. Quando si raggiungono vette al di là dell’immaginabile, anche la scienza più complessa può essere compresa dal volgo più impreparato. Ah, beati coloro che hanno avuto la fortuna di partecipare a cotanto raduno di menti straordinarie!

Un gruppo di notissimi filosofi, che non riuscivano a cavare un ragno dal buco dalle loro elucubrazioni troppo sofisticate, erano scesi a violenti scontri non solo verbali. Il loro richiamo d’aiuto allontana anzitempo Antonio dal raduno. Sembra che i pianti disperati dei rimanenti saggi  abbiano disturbato non poco il sonno tranquillo dei kiwi neozelandesi.

Con un velo di tristezza, subito sopito, si giunge al momento topico della riunione: il pranzo domenicale.

Il pranzo
Il pranzo scientifico della Domenica

Con estrema raffinatezza i cinque saggi rimasti (e i loro compagni inseparabili) si avvicinano al cibo che riempie la tavola e alle bottiglie che la incorniciano silenziosamente. Nemmeno il CERN e la Gelmini sono riusciti, con il  loro posticcio tunnel, a far viaggiare i neutrini più velocemente della luce. Ma i nostri saggi non hanno problemi. Le loro mani si avventano sulle vivande e sulle libagioni a velocità che vengono immediatamente calcolate da Stefano essere mediamente superiori del 33-34% a quella della luce. In un caso, Lampo compie un vero miracolo e riesce a far sparire un piatto di “testaroli” al pesto in un tempo addirittura negativo.

Lampo
Lampo celebra, con il vino subito dedicatogli, il raggiungimento di un tempo negativo

Ossia, riesce a finire il contenuto prima ancora che esso sia versato nel suo piatto. Accompagna questo eroico esperimento con un urlo liberatorio che viene immediatamente tradotto in musica celestiale dalla chitarra di Stefano. Questa incredibile conquista scientifica mette in movimento tutto il gruppo che trasforma in suoni udibili le oscillazioni più segrete dell’Universo. Una musica celestiale avvolge il castello che l’ululato disperato di Fylip forse non riesce a comprendere appieno.

Che altro dire? Ben poco. Meglio tacere sulla tristezza che lentamente cala sul luogo e sui saggi costretti a staccarsi e far ripiombare il mondo nella sua squallida vita di tutti i giorni. Il Cosmo e i suoi misteri si ritirano muti, in attesa che il prossimo anno il miracolo si rinnovi e sperando che il numero dei neofiti si allarghi sempre più.

Sempre che si superi il 21 dicembre…

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27 Commenti    |    Aggiungi un Commento

  1. Per tutte le lune di Giove! Sto ridendo come un idiota
    Che dire: epico!
    Grazie, Vincenzo per aver voluto rischiarare il grigiore di una mattinata in ufficio con il racconto di cotali gesta.
    La tensione verso la conoscenza sarà carica di maggiore impegno da ora in poi (nella speranza di poter prendere parte ad uno dei futuri incontri di tali menti).

  2. Citazione Originariamente Scritto da SVelo Visualizza Messaggio
    Bellissimo: poetico e divertentissimo.
    Complimenti Enzo!
    ma è la sacroisanta verità, solo la verità, nient'altro che la verità (più o meno...)

  3. Citazione Originariamente Scritto da Vincenzo Zappalà Visualizza Messaggio
    ma è la sacroisanta verità, solo la verità, nient'altro che la verità (più o meno...)
    Stupendo resoconto di uno splendido W_E (g)Astronomico!!!

    E' vero, è vero... il tempo, a detta dei meteorologi, non è stato un granché.
    Ma noi, impastati nella miglior Polvere di Stelle, sappiamo goderci la vita così come ci viene.
    Io ho passato una gran bella serata, sotto un cielo reso limpido e splendente dal buon cibo, dall'ottimo vino e, soprattutto, dalla stupenda compagnia!

  4. Citazione Originariamente Scritto da Antonio Visualizza Messaggio
    Stupendo resoconto di uno splendido W_E (g)Astronomico!!!

    E' vero, è vero... il tempo, a detta dei meteorologi, non è stato un granché.
    Ma noi, impastati nella miglior Polvere di Stelle, sappiamo goderci la vita così come ci viene.
    Io ho passato una gran bella serata, sotto un cielo reso limpido e splendente dal buon cibo, dall'ottimo vino e, soprattutto, dalla stupenda compagnia!
    E' stato un gran piacere conoscerti! Spero che adesso tutto si sia rimesso a posto....

  5. Citazione Originariamente Scritto da garmau Visualizza Messaggio
    sto iniziando a provare un moto di malcelata invidia...
    Fai bene.... La tua immaginazione non potrà mai essere sufficiente...... Così impari a non venire!!!

  6. Citazione Originariamente Scritto da Red Hanuman Visualizza Messaggio
    Fai bene.... La tua immaginazione non potrà mai essere sufficiente...... Così impari a non venire!!!
    Bel giovane (chiaramente un eufemismo) tu non sai che la dimensione della mia immaginazione è pari solo alla dimensione dell'universo.....vedi te....
    Maurizio