Questa serie di articoli fa uso del Simulatore di costellazioni in 3D, descritto in questo articolo. Se si dovessero riscontrare problemi nel caricamento delle pagine, scaricare manualmente l’ultima versione di JRE (Java Runtime Environment) all’indirizzo:
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Il Triangolo

Sapendo dove guardare, è facile riconoscere tre stelle di terza e quarta magnitudine che formano un Triangolo (ma guarda un po’! a meno che non siano allineati, tre punti formano sempre un triangolo. E non ci vuole nemmeno molta fantasia!). Dal diagramma di Stellarium vediamo che il Triangolo si trova proprio tra Andromeda e l’Ariete, entrambe ben riconoscibili grazie alle loro stelle più luminose. Parlavo delle perseidi: tutte le volte che d’estate organizzo serate di osservazione delle Lacrime di S.Lorenzo, aspettando di vederle cadere, mi soffermo sempre sulle costellazioni in vicinanza di Perseo e subito mostro il Triangolo, facile da individuare e da ricordare.

Per mezzo dell’applet 3D possiamo vedere le stelle componenti della costellazione, pochine, che si distaccano da foglio virtuale, come iniziamo a girarlo (grazie alle frecce destra e sinistra), mentre cliccando “f” stavolta non succede niente, dato che il Triangolo è bello che disegnato: ad occhio mi sembra un errore di Stellarium il fatto che il vertice più a sinistra sia la stella 7 Tri piuttosto che la più luminosa γ Tri, vicinissima.
Come vedremo la costellazione è ricca di spunti e soprattutto di oggetti deep sky.
La rappresentazione de Triangolo in antichità e modernamente è abbastanza scontata: ecco la versione dell’Uranometria

questo invece è il Triangolo secondo Hevelius

ed infine secondo Stellarium

Le stelle del Triangolo

Stavolta inizio dalle stelle più grandi: ce ne sono due all’interno della costellazione. La più grande è 15 Tri, una gigante rossa di classe spettrale M3, con un diametro di ben 89 volte quello del nostro Sole: i miei amici Quindicìtri mi dicono che è molto luminosa e la sua luce dà molto fastidio ai loro tre occhi. Appassionati di Astronomia, hanno una ricca dotazione di strumenti come i nostri, ad eccezione dei trinocoli, che loro utilizzano molto spesso, specie nelle serate osservative.
L’altra stella grande è 14 Tri, la cui classe, K5, fa subito scattare il paragone con la più blasonata Aldebaran: ancora una volta la stella del Toro risulta più piccola di quest’altra stella, il cui raggio è 36 volte quello del Sole. Non so perché ma i miei amici Quattordicìtri da sempre soffrono di una sudditanza (psicologica, immagino) verso gli altri miei amici di cui sopra: loro hanno due occhi, decisamente più piccoli e sono abili guidatori. Purtroppo però sono molto sbadati e non di rado si beccano una bella contravvenzione perché la loro auto non è dotata di un dispositivo obbligatorio: indovinate un po’… il triangolo.

All’interno della costellazione è presente una stella abbastanza vicina, la nana gialla δ Tri, una parente prossima del nostro Sole, data la sua classe spettrale G0, posta in cielo ad una distanza di 35 al. Si tratta di una stella doppia spettroscopica la cui componente secondaria (B) è una nana arancione, che possiamo vedere in questa foto scattata con Celestia, da circa 0.18 UA di distanza dal baricentro di massa del sistema binario.
Se mai avessimo in un lontano futuro la possibilità di recarci in vicinanza di questa stella e poi volgere lo sguardo verso il Sole, lo vedremmo (di 5a $magnitudine$) in un’area di cielo popolata da stelle non molto brillanti del Centauro, della Bilancia e del Lupo, con due intruse illustri (Sirio e Procione) visibili in quella zona perché come noto sono due stelle vicine al Sole. In attesa di poterci recare di persona, possiamo intanto vedere la foto che mi hanno inviato i miei amici Δtri, personaggi particolarmente spigolosi.
Oggetti deep sky
Abbandoniamo le facezie per dedicarci agli oggetti deep sky, che possiamo ammirare in tutto il suo splendore grazie alle foto dell’HST e che sono presenti in gran numero in questa costellazione. L’oggetto di gran lunga più noto e affascinante è M33, appartenente dunque al catalogo Messier, poco fantasiosamente denominata Triangulum Galaxy.

All’interno della $galassia$ M33 sono presenti tantissimi oggetti NGC ed IC, come possiamo vedere in questa immagine (gli oggetti NGC sono indicati con “Nxxx“, mentre gli oggetti IC sono indicati semplicemente con “xxx“)

Di questi oggetti vediamo l’immagine dettagliata di due nebulose ad emissione (due regioni H II) , la $NGC$ 595

e la $NGC$ 604, particolarmente suggestiva

Torniamo ora ad una serie di galassie, partendo dalla $NGC$ 634, una magnifica $galassia$ a spirale

per poi contemplare la $galassia$ $NGC$ 672 con la vicina IC 1727, distanti tra loro appena 88000 al e che stanno interagendo.

Vediamo poi la meno appariscente $galassia$ a spirale barrata $NGC$ 784

seguita infine dalla sfavillante $galassia$ a spirale barrata $NGC$ 925

Nomi di stelle e visibilità
Tra le poche stelle del Triangolo, due hanno ricevuto un nome, decisamente poco utilizzato in entrambi i casi
- Ras Al Motallath (α Tri): la testa del triangolo
- Deltotum (β Tri): trovata in internet
Per quanto riguarda la visibilità della costellazione, all’orario solito delle 21, si ha che si trova bassa sull’orizzonte, a NordEst, a fine agosto, per culminare quasi allo zenit nella seconda decade di dicembre, per poi trovarsi basso sull’orizzonte, a NordOvest, nella seconda decade di aprile dell’anno successivo.
Buone osservazioni!
scusa Pier, a me risulta che la NGC 595 e la NGC 604 non sono nebulosa planetarie bensì una regione di HII all'interno di M33, puoi controllare per favore?
Grazie...
etru, hai perfettamente ragione!
ho trovato una mappa della M33 con tutti gli oggetti NGC e IC in essa presenti e l'ho inserita nell'articolo!
ho pure effettuato le debite correzioni...