
Credi: National Astronomical Observatory of Japan/Hyper Suprime-Cam project
Un team di astronomi ha monitorato per diverso tempo e in dettaglio le galassie vicine per rivelare come le grandi galassie possano crescere assimilando quelle più piccole in loro prossimità. Il team ha studiato le galassie nell’intorno della cosiddetta M81, o galassia di Bode (vedi figura), posta a circa 12 milioni di anni luce di distanza dalla Terra. Esposizioni con tempi lunghi ottenute dal telescopio giapponese Subaru, di 8.2 metri di diametro e situato sul Mauna Kea, Hawaii, grazie alla sua camera a campo ultragrande – la Hyper Suprime-Cam – hanno consentito agli scienziati di vedere le deboli regioni esterne delle galassie, le quali sono normalmente invisibili. Come riportano in un articolo pubblicato su The Astrophysical Journal Letters, il 4 Agosto 2015, le immagini hanno mostrato scie di stelle e altro materiale che vengono letteralmente risucchiate dalle galassie minori per spostarsi dentro M81 a causa della maggiore forza gravitazionale di quest’ultima. Questa gravità sta anche deformando la forma delle galassie vicine e molto probabilmente le consumerà del tutto con il passare del tempo. Gli astronomi hanno saputo per decenni che le galassie, includendo anche la nostra Via Lattea, aumentano le loro dimensioni consumando altre galassie più piccole, ma questa è la prima volta che l’evidenza di un tale cannibalismo è stata osservata in modo così chiaro, dicono i ricercatori.
L’immagine in basso mostra il dettaglio, non visibile con i normali strumenti, in cui M81, centro-destra, sta cannibalizzando due galassie più piccole in sua prossimità. Grandi quantità di stelle, evidenziate con colori diversi in base allo stadio evolutivo, stanno infatti muovendosi dalle galassie minori verso M81, che sta così consumando le sue vittime lentamente.

L’articolo originale è disponibile QUI.
Il lavoro di ricerca pubblicato è invece reperibile QUI.
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