L’origine del Sistema Solare in 3D

Sarebbe stata un’onda di pressione generata da una supernova a perturbare una nube molecolare e a trasferire una rotazione ad un disco di gas e polvere formatosi successivamente attorno alla protostella-Sole. È quanto emerge da uno studio recente che fornisce nuovi indizi sulle fasi iniziali della formazione del nostro sistema planetario. I risultati su ApJ


Un nuovo studio a firma Alan Boss e Sandra Keiser della Carnegie Institution for Science fornisce con grande sorpresa nuovi dettagli su ciò che ha dato il via alle fasi iniziali della formazione planetaria nel Sistema Solare. I risultati delle simulazioni, riportati su Astrophysical Journal, suggeriscono che un’onda di pressione generata da una supernova avrebbe perturbato una nube molecolare formando piccole rientranze a forma di dito nella sua superficie, trasferendo una rotazione (spin) a un disco di gas e polvere formatosi successivamente attorno al Sole da cui si sono formati i pianeti del Sistema Solare. BossSolarSystem_simul-340x340

Per decenni, si è ipotizzato che la genesi del nostro sistema planetario sia stata causata da un’onda d’urto dovuta all’esplosione di una stella. Secondo questa teoria, il muro di pressione creato dall’onda d’urto si scontrò con una nube di gas e polvere, determinandone il collasso gravitazionale e la sua contrazione da cui si originò alla fine il nucleo di una protostella: il nostro Sole. Durante queste epoche primordiali, il giovane Sole era circondato da un disco ruotante di gas e polvere che alla fine si aggregò per formare quelli che sono oggi i pianeti del Sistema Solare.

Boss e Keiser hanno studiato più in dettaglio questa teoria del collasso della nube utilizzando per diversi anni modelli avanzati 2-D e 3-D che hanno portato alla pubblicazione di tutta una serie di lavori che favoriscono questa ipotesi. Un aspetto fondamentale di questa ricerca riguarda la distribuzione spaziale di alcuni prodotti dell’esplosione stellare, chiamati radioisotopi che hanno una vita media molto breve. Gli isotopi sono elementi che contengono lo stesso numero di protoni e un numero diverso di neutroni. Alcuni isotopi vennero creati durante l’esplosione stellare e prima di subire il processo di decadimento radioattivo, furono distribuiti dappertutto in una regione dello spazio che sarebbe diventata successivamente il nostro Sistema Solare. I prodotti che discendono da questi elementi si possono trovare oggi in certi campioni di meteoriti primitive.

Queste immagini mostrano alcuni momenti delle simulazioni relative al piano centrale di un disco ruotante che orbita attorno a una protostella (puntino nero) secondo un modello 3D del collasso di una nube molecolare di gas e polvere causato dal passaggio di un’onda d’urto. A sinistra è rappresentata la densità, mentre a destra il grafico delle velocità mostra come l’onda d’urto (fronte più esterno) abbia prodotto delle rientranze a forma di dito responsabili della rotazione del disco attorno alla protostella centrale. Crediti: Alan Boss
Queste immagini mostrano alcuni momenti delle simulazioni relative al piano centrale di un disco ruotante che orbita attorno a una protostella (puntino nero) secondo un modello 3D del collasso di una nube molecolare di gas e polvere causato dal passaggio di un’onda d’urto. A sinistra è rappresentata la densità, mentre a destra il grafico delle velocità mostra come l’onda d’urto (fronte più esterno) abbia prodotto delle rientranze a forma di dito responsabili della rotazione del disco attorno alla protostella centrale. Crediti: Alan Boss

Ora, grazie a un modello precedente, costruito dagli stessi autori, è stato dimostrato che un’onda di pressione che si espande nello spazio generata da una supernova avrebbe perturbato una nube di gas formando piccole rientranze a forma di dito nella sua superficie nella quale furono “iniettati” i suddetti radioisotopi. Alla fine del processo del collasso gravitazionale, la nube avrebbe formato il Sole con i suoi pianeti. Invece, il lavoro recente di Boss e Keiser mostra che questo processo guidato dall’onda d’urto non solo sarebbe stato responsabile della distribuzione spaziale degli isotopi che si trovano oggi nelle meteoriti ma anche dello spin, ossia della rotazione del Sistema Solare. Secondo gli autori, sarebbe stato quindi il momento angolare delle strutture a forma di dito ad aver permesso al disco di gas e polvere di formarsi attorno al Sole anziché di collassare su di esso. “Per me è stata una grande sorpresa trovare che un disco ruotante formatosi attorno alla protostella-Sole possa essere stato il risultato dello spin indotto dal fronte d’urto. In altre parole, senza lo spin la nube si sarebbe dissolta nella protostella, ma con lo spin si è creato un disco appropriato per far partire la formazione dei pianeti”, conclude Boss.

L’articolo originale a cura di Corrado Ruscica è reperibile QUI.

La pubblicazione su ApJ è disponibile QUI mentre la prestampa elettronica online è reperibile QUI.

Informazioni su Enrico Corsaro 88 Articoli
Nato a Catania nel 1986. Si laurea in Fisica nel 2009 e ottiene il titolo di dottore di ricerca in Fisica nel 2013, lavorando presso l'Università di Catania e di Sydney, in Australia. Dopo il conseguimento del dottorato ha lavorato come ricercatore astrofisico presso l'Università Cattolica di Leuven, in Belgio, e continua ad oggi la sua carriera nel Centro di Energia Atomica e delle energie alternative di Parigi. Appassionato del cosmo e delle stelle fin dall'età di 7 anni, il suo principale campo di competenze riguarda lo studio e l'analisi delle oscillazioni stellari ed i metodi numerici e le applicazioni della statistica di Bayes. Collabora attivamente con i maggiori esponenti mondiali del campo asterosismologico ed è membro del consorzio asterosismico del satellite NASA Kepler. Nonostante il suo campo di ricerca sia rivolto alla fisica stellare, conserva sempre una grande passione per la cosmologia, tematica a cui ha dedicato le tesi di laurea triennale e specialistica in Fisica e a cui rivolge spesso il suo tempo libero con la lettura e il dibattito di articoli sui nuovi sviluppi del settore.

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3 Commenti    |    Aggiungi un Commento

  1. Citazione Originariamente Scritto da Enrico Corsaro Visualizza Messaggio
    Sarebbe stata un’onda di pressione generata da una supernova a perturbare una nube molecolare e a trasferire una rotazione ad un disco di gas e polvere formatosi successivamente attorno alla protostella-Sole.
    Questa onda di pressione è dovuta a una esplosione di una nova, vero è che la stella aveva un senso di rotazione, ma al momento dell'esplosione come può la materia espulsa mantenere questo rotazione, non dovrebbe essere espulsa con un moto rettilineo uniforme?

    Citazione Originariamente Scritto da Enrico Corsaro Visualizza Messaggio
    ... I risultati delle simulazioni, riportati su Astrophysical Journal, suggeriscono che un’onda di pressione generata da una supernova avrebbe perturbato una nube molecolare formando piccole rientranze a forma di dito nella sua superficie ...
    Non capisco come si possano essere formate queste rientranze a forma di dito, se la nova fosse stata anche vicinissima, un anno luce(?) il fronte d'onda n ei pressi della nube sarebbe stato come un muro piatto e avrebbe dovuto agire in toto su tutta la nube, o spazzandola via e disperdendola o comprimendola.

    Forse le dimensioni della nube del protosole erano di dimensioni di interi anni luce?

    Oppure il fronte d'onda e molto irregolare, usando un'immagine mitologica come i capelli-serpente di Medusa?



    Citazione Originariamente Scritto da Enrico Corsaro Visualizza Messaggio
    Per decenni, si è ipotizzato che la genesi del nostro sistema planetario sia stata causata da un’onda d’urto dovuta all’esplosione di una stella. Secondo questa teoria, il muro di pressione creato dall’onda d’urto si scontrò con una nube di gas e polvere, determinandone il collasso gravitazionale e la sua contrazione da cui si originò alla fine il nucleo di una protostella: il nostro Sole.
    Questo disco ruotante si è formato ortogonale all'asse del fronte d'onda in sostanza la nube è stata schiacciata e trasformata in un disco come un palloncino di gomma schiacciato tra due mani?

  2. Citazione Originariamente Scritto da Morimondo Visualizza Messaggio
    Questa onda di pressione è dovuta a una esplosione di una nova, vero è che la stella aveva un senso di rotazione, ma al momento dell'esplosione come può la materia espulsa mantenere questo rotazione, non dovrebbe essere espulsa con un moto rettilineo uniforme?
    Ma forse non è avvenuto in questo senso..non è che la stella ha trasferito un senso di rotazione alla materia espulsa.
    Forse la nova è esplosa scagliando materia in ogni direzione, casualmente, senza che necessariamente la materia espulsa conservasse la rotazione iniziale della stella. Poi una parte di questa materia è venuta in contatto con la nube di gas che ha formato l odierno sistema solare. Il colpo subito ha permesso che questa nube iniziasse a ruotare.
    Invece, non avviene che la stella esplode, trasferisce rotazione alla materia espulsa, che ha sua volta lo trasferisce al sistema solare.
    Però questa è solo la mia interpretazione del testo dell articolo.. forse mi sbaglio..

    Non capisco come si possano essere formate queste rientranze a forma di dito, se la nova fosse stata anche vicinissima, un anno luce(?) il fronte d'onda n ei pressi della nube sarebbe stato come un muro piatto e avrebbe dovuto agire in toto su tutta la nube, o spazzandola via e disperdendola o comprimendola.

    Forse le dimensioni della nube del protosole erano di dimensioni di interi anni luce?

    Oppure il fronte d'onda e molto irregolare, usando un'immagine mitologica come i capelli-serpente di Medusa?
    Bella l immagine di medusa... anch io così la immagino l esplosione, cioè, il suo fronte d onda...

  3. Citazione Originariamente Scritto da DarknessLight Visualizza Messaggio
    Ma forse non è avvenuto in questo senso..non è che la stella ha trasferito un senso di rotazione alla materia espulsa.
    Forse la nova è esplosa scagliando materia in ogni direzione, casualmente, senza che necessariamente la materia espulsa conservasse la rotazione iniziale della stella
    Infatti la penso cosi anch'io, ma ho interpretato cosi il termine trasferire