Questa serie di articoli fa uso del Simulatore di costellazioni in 3D, descritto in questo articolo. Se si dovessero riscontrare problemi nel caricamento delle pagine, scaricare manualmente l’ultima versione di JRE (Java Runtime Environment) all’indirizzo:
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La Corona Australe

Si tratta di una piccola costellazione che sarebbe facilissima da riconoscere se solo le sue stelle fossero più luminose: la più brillante (α CrA) è infatti di quarta magnitudine. Però si trova in una posizione che si ricorda facilmente: è infatti attaccata al Sagittario, proprio a Sud della Teiera (Teapot), il ben noto asterismo di cui avevo parlato in questo articolo.
Secondo i parametri scelti dal sottoscritto per classificare le costellazioni e parlarne in questa serie di articoli (in particolare il numero di stelle vicine, il numero di quelle più grandi di un certo valore ed il numero apparentemente bassissimo di oggetti deep sky), la Corona Australe si trova verso il fondo della lista. Sappiamo però che per noi appassionati qualunque costellazione è sempre e comunque affascinante! La facile riconoscibilità la fa balzare in avanti di tantissime posizioni… e poi sappiamo che la Natura ha in serbo molte sorprese!

L’applet 3D ci consente di vedere le stelle che compongono la Corona Australe: come sempre si distaccano dal foglio virtuale, grazie alle frecce destra e sinistra, mentre cliccando “f” non succede niente, dal momento che la corona è proprio lì ben visibile, formata però da stelline poco luminose.
Cliccando “n” vediamo che al suo interno non esistono stelle molto vicine, mentre come vedremo ce n’è una interessante.
Vediamo ora la rappresentazione della costellazione nelle mappe stellari da me prese come riferimento.
Nell’Uranometria appare come una ghirlanda

mentre secondo Hevelius è una corona

ed infine secondo Stellarium

viene rappresentata come un serto.
Una stella interessante
All’interno di questa costellazione è presente una stella variabile, R CrA, che presenta nelle vicinanze una nebulosa ad emissione (NGC 6729), che vedremo in seguito nel dettaglio.

Particolarità di questa stella è il suo moto proprio parecchio elevato ed in particolare, secondo una prima stima però contenente un margine di errore ancora grande, fra poco più di 220.000 anni potrebbe avvicinarsi fino ad 1.77 al dal Sole. Nel frattempo speriamo che i progressi tecnologici ci permettano di ottenere una stima migliore delle caratteristiche del suo moto.
Oggetti deep sky
Nella costellazione della Corona Australe è presente un certo numero di oggetti deep sky.
Iniziamo dalla $nebulosa$ denominata Corona Australis Nebula, fotografata dall’Australian Astronomical Observatory

Vediamo ora due ammassi globulari ricchissimi di stelle, il primo dei quali è $NGC$ 6541,

mentre il secondo è $NGC$ 6723

Questo invece è un dettaglio della reflection/emission nebula, che si trova vicina alla variabile R CrA, di cui ho parlato in precedenza

Infine vediamo un ammasso stellare aperto, denominato Coronet Cluster

Concludo questo paragrafo con il link ad un breve ma interessante filmato realizzato dall’ESO, dove a partire dall’immagine della Via Lattea ci si avvicina sempre di più alla stella variabile R CrA ed alla $nebulosa$ $NGC$ 6729. Davvero suggestivo! Va visto a tutto schermo!
Nomi di stelle e visibilità
Questa costellazione è l’omologa australe della Corona Boreale, la cui stella principale, come ben sappiamo, si chiama Alphecca: è lecito perciò aspettarci che almeno la stella più luminosa di questa piccola costellazione abbia un nome
- Alphecca meridiana (α CrA): termine latino indicante la stella Alphecca del Sud
Per quanto riguarda la visibilità della costellazione, all’orario solito e comodo delle 21, si ha che si trova bassa sull’orizzonte, a SudEst l’ultima decade di Luglio. Culmina a Sud, ad appena una decina di gradi sopra l’orizzonte, nei primi giorni di settembre, per poi trovarsi bassa a SudOvest nella prima decade di Ottobre.
Buone osservazioni!
mmhh dubito che in montagna sia sempre visibile la costellazione essendo molto bassa all'orizzonte, ci vorrebbero delle condizioni davvero favorevoli.
Inquinamento Luminoso a parte nelle zone costiere invece è molto semplice rintracciarla trovandosi proprio in una zona di cielo abbastanza "nota".
a me è capitato di osservarla d'estate ad Ovindoli in una zona dove l'orizzonte era abbastanza sgombro, libero da montagne, ma non certo al buio...
e come dici giustamente tu, ci sono volute condizioni davvero favorevoli: di solito si fa fatica perfino a vedere il Capricorno per intero...
la teiera è davvero un ottimo indicatore celeste per trovare la Corona Australe!
Pazzesco il filmato!

E per i due ammassi