Mancano pochi mesi all’occultazione di Betelgeuse da parte di un asteroide!

Occultazioni di stelle da parte di asteroidi avvengono ogni sera, ma quelle che coinvolgono stelle luminose sono davvero rare: l’argomento è molto complesso, per cui mettetevi comodi…

A differenza delle occultazioni di stelle luminose e pianeti da parte della Luna, che come ben sappiamo sono eventi spettacolari e coinvolgenti sia ad occhio nudo che con l’ausilio di telescopi anche piccoli, le occultazioni di stelle da parte di asteroidi sono molto più difficili da osservare richiedendo strumentazione particolarmente importante e potente.

Assolutamente rare ed a maggior ragione spettacolari e coinvolgenti, sono le occultazioni di stelle luminose da parte di asteroidi: il 12 dicembre alle ore 1:17 TU, cioè alle 2:17 locali, un piccolo asteroide, (319) Leona, genererà l’occultazione della famosissima e brillante Betelgeuse (α Ori ) e la cosa più importante è che l’evento sarà visibile in parte dell’Italia, come vedremo tra breve.

Quattro chiacchiere introduttive all’argomento…

… lasciando poi ad altri eventuali articoli l’approfondimento, molto tecnico e complicato.

Gli asteroidi sono oggetti celesti che appaiono molto piccoli e poco luminosi e le loro orbite sono conosciute solo con un certo grado di approssimazione: l’osservazione delle occultazioni è fondamentale per migliorarne i parametri orbitali. È per questo motivo che è sempre caldamente richiesta la collaborazione di astrofili volenterosi ed in possesso di strumentazione adeguatamente potente.

A differenza delle occultazioni da parte della Luna, che interessano zone molto vaste di continenti e nazioni, durante le occultazioni di stelle da parte di asteroidi, la fascia della Terra in cui si può seguire l’evento è in genere molto stretta e fondamentalmente è nota solo con un certo grado di approssimazione: ecco l’esempio dell’occultazione di Betelgeuse, sulla quale ritorneremo in dettaglio.

Mappa di visibilità dell’occultazione di Betelgeuse

Nel caso degli asteroidi si verificano situazioni di tutti i tipi: qui

la fascia di visibilità di un’occultazione da parte dell’asteroide (2) Pallas

vediamo per esempio un’occultazione da parte dell’asteroide (2) Pallas (il secondo asteroide scoperto, di magnitudine circa pari ad 8) che avverrà a marzo insieme ad altri 12 eventi per lo stesso asteroide, che coinvolgono sempre stelline molto deboli (e mai visibili dall’Italia!): dato che Pallas è più grande di Leona, la fascia di visibilità è in generale più ampia.

E non è neanche detto che la traccia sia rettilinea: la sua forma dipende ovviamente dalle caratteristiche dell’orbita dell’asteroide interessato e dalla complessa dinamica della situazione. Qui

la fascia di visibilità dell’occultazione da parte dell’asteroide (530) Turandot

vediamo invece un altro delle migliaia di esempi, stavolta relativo all’asteroide (530) Turandot, di magnitudine 15.7, che occulterà alla fine di marzo una stellina di magnitudine 12.3 .

Come detto grazie all’osservazione con strumentazione opportunamente potente, si può ottenere una migliore stima dell’orbita dell’asteroide in questione, a tutto vantaggio delle successive osservazioni di eventi che coinvolgono il pianetino stesso.

Nel caso di un asteroide che occulta una stella, c’è da dire che generalmente le magnitudini in gioco sono  molto basse: a parte rare eccezioni di asteroidi che si riescono a vedere pure ad occhio nudo (Cerere e Vesta in particolari momenti della loro orbita), in genere abbiamo a che fare con oggetti ben al di sotto della magnitudine 10, che occultano stelle ancora più deboli: ecco perché è necessaria una strumentazione molto importante per poter seguire questo tipo di eventi.

Quando l’asteroide è più luminoso della stella, basta ragionarci un attimo e si può intuire che in questo caso non si potrà comunque notare nulla, se non una diminuzione della luminosità combinata dei due oggetti nel momento dell’occultazione.

Viceversa se l’asteroide è invece più debole della stella (e perfino a malapena visibile con lo strumento) allora si può compiere la magia: la stella all’improvviso sembra scomparire, nascosta da un oggetto più scuro, meno luminoso.

In questi casi è fondamentale l’utilizzo di fotometri per determinare di quanto la luminosità della stella sia diminuita e soprattutto è importantissima l’esatta registrazione degli istanti di inizio e fine dell’evento, che varieranno in base alla nostra posizione all’interno della fascia di visibilità.

Occultazione di Betelgeuse: vediamo cosa succederà

Quest’ultimo caso è proprio quello di Betelgeuse: l’asteroide è molto ma molto più debole (magnitudine 14.2) rispetto alla stella (magnitudine 0.5) e perciò quest’ultima, ben visibile ad occhio nudo prima dell’evento, sembrerà scomparire durante l’occultazione, per una manciata di secondi (11.6 per la precisione).

Se ci troviamo perciò dentro alla fascia di visibilità e non abbiamo strumentazione adeguata, potremo comunque assistere ad occhio nudo ad un evento eccezionalmente raro: la sparizione di Betelgeuse per una decina di secondi, il che non è poco. Vale senz’altro una levataccia notturna, a condizioni ovviamente che il meteo sia clemente: ma comunque stiamo parlando di dicembre…

E per tutti gli altri, nelle altre parti del mondo (al di fuori della fascia di visibilità) ed in orari differenti? A Roma? A Napoli? In Sicilia? Sorry, niente di niente. Betelgeuse continuerà a splendere come sempre.

Vediamo in dettaglio dove Leona occulta Betelgeuse

Espandendo la scala del primo diagramma, vediamo che la fascia di visibilità taglierà l’Italia meridionale.

fascia di visibilità dell’occultazione di Betelgeuse

Qui la linea di colore nero rappresenta la zona centrale, mentre per la fascia di visibilità sono presenti due coppie di limiti, settentrionali e meridionali, rispettivamente di colore blu e rosso, che rappresentano le approssimazioni minime e massime dovute all’attuale conoscenza dell’orbita dell’asteroide.

Per gli amici che abitano in Sardegna, ecco la mappa più in dettaglio (cliccando si aprirà un’immagine a maggiore risoluzione)

fascia di visibilità dell’occultazione di Betelgeuse in Sardegna

così come per gli amici dell’Italia meridionale (Campania, Basilicata, Puglia e Calabria)

fascia di visibilità dell’occultazione di Betelgeuse in parte dell’Italia meridionale

Per quanto detto finora l’importante sarà trovarsi all’interno della fascia di visibilità per poter osservare la scomparsa di Betelgeuse, ad occhio nudo e soprattutto con la nostra strumentazione.

Cliccando questo link, avrete la visualizzazione di tutta la fascia di visibilità grazie a Google Maps e potremo analizzarla così come siamo abituati a fare con le mappe per mezzo del nostro navigatore.

In questo sito, completo, ma davvero complesso nell’utilizzo, si troveranno tutte le informazioni di tutte le occultazioni che si verificheranno nel 2023 (circa 2000) e tra queste troverete proprio i dati di Leona e Betelgeuse.

Ricordo poi che ogni singola previsione può essere ricalcolata per conto proprio grazie al programma Occult 4 (sul PC), utilizzato in tutto il mondo per occultazioni, eclissi, fenomeni vari e che cito sempre nei miei articoli: si tratta di un programma professionale e abbastanza complesso da utilizzare, ma è giusto così, vista la difficoltà intrinseca degli argomenti che è possibile trattare! Con Occult 4 si possono ricalcolare pochi giorni prima i dati di un evento essendo così sicuri di avere i dati più aggiornati: a patto di aggiornarli subito prima dell’utilizzo all’interno del programma stesso!

Fin qui ad occhio nudo…

Per quanto riguarda l’osservazione delle occultazioni asteroidali per mezzo di strumenti dico subito che l’argomento è davvero complesso ed al di là degli scopi del presente articolo: suggerisco gli interessati di leggere intanto le pagine di questo sito, dove sono spiegate le modalità di osservazione, la strumentazione necessaria, i moduli per comunicare i dati delle proprie osservazioni e quant’altro possa essere utilizzato per poter sfruttare al meglio le singole osservazioni.

I dati raccolti da varie osservazioni, opportunamente elaborati, contribuiscono a migliorare la conoscenza dell’orbita del pianetino, come pure della sua forma e l’eventuale presenza di un suo satellite, finora sconosciuto.

In attesa di ritornare eventualmente sull’argomento, aggiungo un breve cenno di quello che l’osservatore può fare prima, durante e dopo un evento, traducendo e riassumendo quanto riportato nel sito: come si vedrà non è certo una passeggiata…

Come faccio ad osservare un’occultazione asteroidale?

L’osservazione consiste dapprima nel trovare la stella (di solito molto debole) che sarà occultata, osservandola per alcune sere precedenti: la sera dell’evento si deve monitorare questa stella a partire da qualche minuto prima dell’istante della previsione fino a qualche minuto dopo, dato che le previsioni possono essere in errore anche di decine di secondi.

L’osservazione di un evento può fornire tre tipi di informazioni utili:

  1. L’osservatore stabilisce se l’evento è stato positivo o negativo : se la luminosità della stella è diminuita nell’intervallo di tempo previsto allora l’evento è positivo, mentre viceversa se non si osserva alcuna variazione di intensità luminosa allora l’evento è negativo. Entrambe queste informazioni sono molto utili (anche quella negativa!)
  2. A seguito di un evento positivo, l’osservatore fornisce la durata dell’evento dalla sua postazione.
  3. L’osservatore fornisce gli istanti esatti dell’inizio e della fine dell’evento dalla sua postazione.

Altre informazioni fondamentali sono le coordinate geografiche (longitudine e latitudine) e l’elevazione della locazione da cui è stata effettuata l’osservazione.

Tutte queste informazioni vanno fornite per mezzo di appositi moduli presenti nel sito.

Detto questo, penso che basti: l’argomento è davvero molto complesso ed articolato, ma spero senz’altro di aver stimolato la curiosità degli amici appassionati!

Rimanete sintonizzati!

 

Informazioni su Pierluigi Panunzi 481 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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5 Commenti    |    Aggiungi un Commento

  1. Caspita mi ritrovo l'accultazione di Betelgeuse sopra la testa senza nemmeno dover uscire di casa! Notevole.

  2. @Pierluigi Panunzi io la strumentazione videofotografica adatta non ce l'ho, però ho girato subito l'articolo a Lorenzo Busilacchi, che è anche lui di Cagliari e che ha attrezzatura di altissima qualità (alcune sue foto sono finite anche sull'APOD della NASA, oltre che sul nostro APOD). Penso che, meteo permettendo, si divertirà a fare qualche video in alta risoluzione dell'evento.

  3. Articolo eccezionale.

    Anche io sono particolarmente fortunato, la linea centrale passa praticamente sopra casa mia!
    Non me lo perderò per nulla al mondo, inizio a non prendere impegni