La costellazione dell’Ariete

Nel nostro percorso di analisi di tutte le costellazioni, siamo arrivati ad una piccola costellazione zodiacale, ben riconoscibile nei nostri cieli


Questa serie di articoli fa uso del Simulatore di costellazioni in 3D, descritto in questo articolo. Se si dovessero riscontrare problemi nel caricamento delle pagine, scaricare manualmente l’ultima versione di JRE (Java Runtime Environment) all’indirizzo:
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la costellazione dell'Ariete
la costellazione dell’Ariete

La costellazione dell’Ariete, come si può vedere nella cartina tratta da Stellarium, si trova ovviamente tra i Pesci ed il Toro, in una zona di cielo in cui non è difficile notare due triangoli, uno il Triangolo e l’altro (più schiacciato) l’Ariete, proprio sotto Andromeda. D’estate, nel periodo delle Perseidi e dell’osservazione di questa zona del cielo, non manco mai di mostrare agli intervenuti questi due piccoli triangoli (bella scoperta, tre punti non allineati formano sempre un triangolo…). Tra l’altro capita molto spesso che qualcuna delle Lacrime di S.Lorenzo passi proprio vicinissima alle tre stelline dell’Ariete.

il passaggio del Sole nell'Ariete
il passaggio del Sole nell’Ariete

Come tutti sanno, è una costellazione zodiacale, intendendo con questo termine il fatto che il Sole, nel suo percorso annuale lungo l’eclittica varca i suoi confini: più o meno tra il 19 aprile ed il 14 maggio (le date possono variare di poco a causa delle irregolarità del moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole, irregolarità che si riflettono pari pari sul moto apparente del Sole nel cielo). Nulla a che vedere con l’equinozio di primavera del 21 marzo e con altre credenze popolari (non scientifiche), dato che (come dobbiamo sapere bene) per effetto della precessione degli equinozi si verifica attualmente quando il Sole attraversa la costellazione dei Pesci.

il francobollo da L.1
il francobollo da L.1

Visto che stiamo parlando di una costellazione zodiacale, anticipo la scaletta (perché esiste una scaletta?) proponendo l’immagine del francobollo che lo stato di S.Marino ha emesso nel 1970, celebrando appunto le costellazioni dello zodiaco: dato che si tratta del primo della lista, il valore associato al francobollo era quello più basso, una Lira, che corrispondeva (i meno giovani se la ricorderanno) ad una monetina leggerissima su cui curiosamente era viceversa incisa una Bilancia.

L’Ariete in 3D

l'applet dell'Ariete
l’applet dell’Ariete

Grazie al mio programma possiamo vedere come di consueto l’Ariete disegnato su una mappa stellare virtuale ma anche magica, perché possiamo ruotarla per vedere cosa c’è dietro, trovando (ma questo lo sappiamo già) che tutte le sue stelle sono staccate dal foglio stesso e se ne allontanano in misura proporzionale alla loro distanza in anni luce da noi. Questa magia (approssimata!) si ottiene con le frecce destra e sinistra e possiamo capire quanto sia da sempre stato ingannato l’occhio di un osservatore del cielo, che tende a posizionare tutte le stelle della volta celeste ad una stessa distanza, seppure grandissima in paragone alle distanze terrestri.

Una volta tanto il compianto H.A.Rey pare aver scovato una rappresentazione dell’Ariete al di là di un semplice ed insignificante triangolo: premendo “f” vediamo apparire (anche questo per magia! ma pur sempre con molta fantasia, di cui noi amanti del cielo siamo ricchi) un animaletto decisamente paffutello, che possiamo immaginare mentre saltella qua e là per i prati.

Due stelline molto vicine a noi ed una particolare

il Sole visto dalla Teegarden's Star
il Sole visto dalla Teegarden’s Star

In questa piccola costellazione sono presenti due piccole stelle, entrambe di classe M, molto vicine a noi: la prima delle due, la più vicina, è la cosiddetta Teegarden’s Star (dal nome del suo scopritore), una nana bruna posta alla vicinissima distanza di 12.6 al, scoperta appena dieci anni fa grazie al suo alto moto proprio, pur essendo una stellina di 15a magnitudine. Visto che a breve scadenza non sarà possibile, grazie a Celestia ci possiamo portare nelle vicinanze di questa stella e volgere lo sguardo verso il nostro Sole: data la piccola distanza, la sua $magnitudine$ è ancora accettabile (quasi la 3a) e i miei amici della Val Teegardena hanno sempre visto la nostra stella vicinissima a Zuben Al Genubi, la stella α della costellazione della Bilancia (di nuovo!). Per uno scherzo del destino i miei amici astronomi Teegardenesi, abili sciatori grazie alle loro tre gambe, chiamano da sempre queste due stelle Orticinque e Ortisette: che strano…

il Sole visto dalla stella TZ Ari
il Sole visto dalla stella TZ Ari

La seconda stella più vicina a noi è la variabile TZ Ari, di classe M6, alla piccola distanza di 14.5 al dal nostro Sole: vista da quella distanza la nostra stella appare (in vicinanza di Spica e Zuben al Genubi) anche in questo caso di terza magnitudine. E’ ben conosciuta dai miei amici Tzaariani, che vivono in un inospitale pianeta desertico dotato però di un’invidiabile temperatura primaverile, grazie alla distanza favorevole dalla loro stella.

La terza stella peculiare dell’Ariete, come già dicevo nell’articolo dell’Auriga, è la 53 Ari (una variabile nota anche come UW Ari, di classe spettrale B) una delle cosiddette “runaway stars“: su tratta di tre stelle velocissime (53 Ari, AE Aur e μ Col) dotate di un moto proprio anomalo e molto alto. Per maggiori dettagli rimando all’articolo citato dove avevo inserito una foto a dir poco eccezionale del cosidetto Barnard’s Ring.

Un paio di stelle grandi

il diagramma di comparazione delle stelle dell'Ariete
il diagramma di comparazione delle stelle dell’Ariete

Nella costellazione dell’Ariete troviamo due stelle abbastanza grandi: nel mio diagramma di comparazione vediamo trattarsi di 45 Ari, un mostriciattolo di classe M6 grande 114 volte il nostro Sole, mentre la stella 15 Ari, sempre di classe M, è appena 68 volte la nostra stella: a pensarci bene anche 68 volte il nostro Sole non è certo poco! Ricordo che in confronto, nel diagramma la nostra nana gialla è a malapena visibile in basso sulla destra, come un punto.

In questa foto, tratta come sempre da Celestia, possiamo vedere come appaia la stella 45 Ari dalla ragguardevole distanza di 10 UA.

Un ariete e nulla più

La rappresentazione dell’Ariete una volta tanto non si discosta molto da quella dell’animale che noi ben conosciamo: nell’Uranometria lo vediamo così rappresentato

l'Ariete nell'Uranometria
l’Ariete nell’Uranometria

mentre Hevelius lo rappresentava (in visione speculare)

l'Ariete secondo Hevelius
l’Ariete secondo Hevelius

ed infine Stellarium lo mostra in questo modo

l'Ariete secondo Stellarium
l’Ariete secondo Stellarium

L’amica Silvia Pascucci a questo punto ci spiega le origini di questa costellazione.

Ariete 

Esistono diverse versioni sull’origine di questa costellazione e dobbiamo sempre risalire ai nostri amici Greci e alla loro mitologia. La versione che ho voluto riportare è quella secondo la quale l’ariete era un animale caro agli dei e la sua morbida lana era d’oro.
Un giorno la dea Nefele, volgendo lo sguardo verso la Terra, si accorse che i suoi figli Frisso ed Elle, nati dalla sua precedente relazione con Atamante, erano in pericolo, poiché stavano per essere sacrificati agli dei per scongiurare una terribile carestia voluta dalla loro matrigna Ino.
Allora decise di inviare l’ariete perché li portasse in salvo sul suo dorso. Durante il viaggio però Elle morì cadendo in un fiume (il famoso Ellesponto), mentre Frisso riuscì ad arrivare alla meta, la Colchide, sano e salvo.
Fu così che per ringraziare gli dei sacrificò l’ariete: Zeus, per rendere omaggio all’animale, lo fissò nel cielo, trasformandolo nella costellazione.

Oggetti deep sky

Ho scelto di mostrarvi quattro oggetti all’interno di questa piccola costellazione, appartenenti al catalogo NGC: in rigoroso ordine numerico iniziamo da NGC 697, ripresa da un osservatorio del New Mexico. Cliccando sulla foto, possiamo vedere il dettaglio della galassia che nella foto appare in alto a destra

i dintorni della NCG 697 (in alto a destra)
i dintorni della NCG 697 (in alto a destra)

La $NGC$ 772 è una bella $galassia$ a spirale

la galassia a spirale NGC 772
la $galassia$ a spirale $NGC$ 772

La terza $galassia$ è la strana ma splendida $NGC$ 972

la galassia NGC 972
la $galassia$ $NGC$ 972

L’ultima foto infine rappresenta la $galassia$ nana irregolare $NGC$ 1156

la galassia NGC 1156
la $galassia$ $NGC$ 1156

I nomi delle stelle

Questa costellazione contiene un certo numero di stelle denominate fin dall’antichità ed alcune di queste sono raggruppate per famiglia:

  • Hamal (α Ari): la pecora
  • Sheratan (β Ari): il segno
  • Mesarthim (γ Ari): dall’ebreo, i pastori
  • Botein (δ Ari): le pance
  • Al butain I, II, III e IV (π, ρ, ε e ζ Ari): le pance
  • Koleon (μ Ari): il fodero
  • Bharani (33, 35 e 39 Ari): il latore
  • Nair al butain (41 Ari): la luminosa delle pance

Visibilità della costellazione

Vediamo ora in quali periodi dell’anno è visibile l’Ariete, sempre alle 21, un orario comodo per effettuare allegre osservazioni stellari con i propri amici.

All’inizio di settembre è visibile basso sull’orizzonte a NordEst, mentre culmina a Sud, molto alto sull’orizzonte (quasi allo zenit) a metà dicembre. Infine lo troviamo basso sull’orizzonte, a NordOvest  nella seconda quindicina del mese di marzo dell’anno successivo.

 

 

Informazioni su Pierluigi Panunzi 529 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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