La Costellazione dello Scudo

Esiste anche la costellazione dello Scudo! Ma dove si trova nel cielo?
Leggendo l’articolo impareremo che si trova in piena Via Lattea, ben visibile alle nostre latitudini.

Questa serie di articoli fa uso del Simulatore di costellazioni in 3D, descritto in questo articolo. Se si dovessero riscontrare problemi nel caricamento delle pagine, scaricare manualmente l’ultima versione di JRE (Java Runtime Environment) all’indirizzo:
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Lo Scudo

La Costellazione dello Scudo
La Costellazione dello Scudo

Questa costellazione, come possiamo vedere nella mappa realizzata con Stellarium, si trova in una zona di cielo molto ben visibile nelle serate estive, lungo la Via Lattea e tra costellazioni che si riconoscono molto facilmente, l’Aquila ed il Sagittario da un lato e Ofiuco dall’altro, anche se in realtà quest’ultima è al di là della parte caudale della Costellazione del Serpente, la Coda del Serpente.

Una volta scoperte le caratteristiche notevoli dello Scudo, soprattutto i suoi ammassi globulari, non avremo più scusanti per non cercarla lassù, in bella vista quasi a metà strada tra due stelle famosissime e brillanti nei cieli estivi, quali Altair e Antares.

l'applet 3D della costellazione
l’applet 3D della costellazione

Per mezzo dell’applet 3D possiamo vedere le poche stelle componenti della costellazione, che si distaccano dal foglio virtuale, come iniziamo a girarlo (grazie alle frecce destra e sinistra), mentre cliccando “f” vediamo una migliore rappresentazione di uno scudo da parte del ben noto e compianto H.A.Rey che ha avuto il compito agevolato dalla presenza di quattro stelle poste a mo’ di losanga allungata: sempre meglio della versione ufficiale che poco ha di uno scudo.

La costellazione dello Scudo è ricca di stelle importanti nonché di oggetti deep sky, come vedremo subito dopo la rappresentazione secondo Hevelius

lo Scudo secondo Hevelius
lo Scudo secondo Hevelius

il quale la creò, chiamandola inizialmente Scutum  Sobiescianum, per commemorare il suo Re Giovanni III Sobieski soprattutto per la sua vittoria nella battaglia di Vienna, ma anche per aver contribuito anni prima alla riscostruzione dell’osservatorio, distrutto a causa di un incendio.

Vediamo ora la rappresentazione secondo Stellarium: nulla da aggiungere.

lo Scudo secondo Stellarium
lo Scudo secondo Stellarium

Le stelle dello Scudo

confronto fra le stelle dello Scudo ed altre note
confronto fra le stelle dello Scudo ed altre note

Una rapida occhiata al diagramma di confronto tra le stelle dello Scudo ed altre, famose e non, ci indica che vi sono solo due stelle grandi e dal colore possiamo dedurne l’appartenenza alla stessa classe spettrale del nostro Sole: senza nemmeno leggere di quanto, già sappiamo che saranno di gran lunga più grandi del Sole.

Infatti la prima $gigante gialla$, β Sct, di classe stellare G5, è ben 68 volte il nostro Sole, mentre la seconda, ε Sct, di classe spettrale G8, è relativamente più piccola, ma pur sempre 29 volte il nostro Sole.

I miei amici Betascuciti sono famosi per vestire sempre molto trasandati, ma la foto del loro sole (da 10 UA) apparentemente immerso in un ammasso stellare è viceversa ineccepibile.

Gli Escuteristi invece hanno una folle passione per le moto, a cavalcioni delle quali passano tutto il tempo a disposizione: è proprio per questo motivo che la foto del loro sole (sempre da 10 UA) è venuta mossa e non ho fatto a tempo a farmene mandare una copia migliore.

Nella costellazione non ci sono stelle particolarmente vicine al nostro sistema solare, perciò lasciamo perdere queste facezie e andiamo a conoscere subito gli…

Oggetti deep sky

L’oggetto di gran lunga più noto e affascinante è M11, appartenente dunque al catalogo Messier, un open cluster denominato Wild Duck (Anatra Selvaggia).

l'ammasso stellare M11
l’$ammasso stellare$ M11

Altro oggetto famoso, sempre appartenente al catalogo Messier, è M26

l'ammasso stellare M26
l’$ammasso stellare$ M26

Poi abbiamo il bellissimo ammasso globulare catalogato con la sigla NGC 6712

l'ammasso globulare $NGC$ 6712
l’ammasso globulare NGC 6712

Infine abbiamo una bella nebulosa planetaria denominata IC 1295

la nebulosa planetaria IC 1295
la nebulosa planetaria IC 1295

Nomi di stelle e visibilità

Nessuna delle stelle dello Scudo ha ricevuto mai un nome: a solo titolo di curiosità riporto quanto ho trovato su internet, senza ulteriori verifiche

  • Ionnina (a Sct): che fa tanto pensare a Cappuccetto Rosso…

Per quanto riguarda la visibilità della costellazione, all’orario solito delle 21, si ha che si trova bassa sull’orizzonte, verso Est, a metà giugno, per culminare a Sud ad inizio settembre, per poi trovarsi bassa sull’orizzonte, verso Ovest, a fine ottobre.

Non resta altro che osservarla!

 

Informazioni su Pierluigi Panunzi 494 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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