Iota Orionis e il suo battito cardiaco

Anche le stelle hanno un battito cardiaco. Ad assicurarcelo una ricerca condotta grazie all’utilizzo di una costellazione di nanosatelliti: il progetto BRITE. La stella osservata è Iota Orionis, un sistema binario composto da due stelle massicce. I risultati possono cambiare profondamente la nostra comprensione dell’evoluzione stellare

Gli astronomi del progetto BRITE (BRIght Target Explorer) e del Ritter Observatory hanno scoperto che IOTA Orionis emette un picco luminoso periodico che potrebbe cambiare la nostra comprensione di come evolvono stelle simili. IOTA Orionis è un sistema binario composto da due stelle massicce, ed è facilmente visibile ad occhio nudo nella costellazione di Orione. La sua variabilità è stata a lungo oggetto di ricerche, ed è stata finalmente scoperta grazie a una costellazione di piccoli satelliti. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

Rappresentazione artistica del sistema Iota Orionis. Crediti: Danielle Futselaar
Rappresentazione artistica del sistema IOTA Orionis. Crediti: Danielle Futselaar

La luce emessa da IOTA Orionis è stabile per circa il 90 percento del tempo, ma poi a un certo punto si affievolisce e subito dopo sale con un picco. «Le variazioni osservate sono sorprendentemente simili a quelle di un elettrocardiogramma. È come se vedessimo il battito cardiaco del sistema stellare», spiega Herbert Pablo, principal investigator del progetto e ricercatore postdoc all’Université de Montréal. La variabilità di IOTA Orionis è il risultato dell’interazione tra le due stelle, che si trovano lungo orbite altamente ellittiche, percorse nell’arco di 30 giorni circa.

Sebbene le stelle che compongono il sistema trascorrano la maggior parte del loro tempo lontane una dall’altra, per un breve periodo si trovano molto vicine. Questo comporta il fatto che la forza gravitazionale tra le due stelle diventa temporaneamente così forte da deformarle, causando le variazioni osservate nella luce emessa. IOTA Orionis rappresenta il primo caso in cui questo effetto è stato visto per un sistema così massiccio (in tutto 35 volte la massa del Sole). Per questo sistema l’effetto è un ordine di grandezza più intenso rispetto a qualsiasi altro sistema precedentemente noto, e grazie alla raccolta di informazioni fotometriche e spettroscopiche, ha permesso la determinazione diretta delle masse e dei raggi delle stelle coinvolte.

Curva di luce emessa da Iota Orionis in banda rossa (in rosso) e blu (in azzurro). Nell’inserto viene evidenziato il “battito cardiaco” del sistema. Crediti: H. Pablo et al. 2017
Curva di luce emessa da IOTA Orionis in banda rossa (in rosso) e blu (in azzurro). Nell’inserto viene evidenziato il “battito cardiaco” del sistema. Crediti: H. Pablo et al. 2017

Uno degli aspetti interessanti di questo tipo di studi è che sistemi simili ci permettono di scrutare all’interno delle stelle. «Quando si trovano vicine, la forza di gravità tra le due stelle è così intensa che si innescano dei veri e propri stellamoti, grazie ai quali possiamo indagare il comportamento interno della stella, proprio come accade per la Terra durante un terremoto», dice Pablo. Fenomeni simili sono molto rari nelle stelle massicce, e questa è la prima volta che osserviamo stellamoti indotti per oggetti di questa taglia. Un altro indizio raccolto grazie a questa ricerca riguarda l’evoluzione di stelle di grande massa. Questo è un campo di ricerca estremamente importante, perché le stelle massicce sono i laboratori cosmici dove vengono prodotti gli elementi chimici essenziali alla vita.

Per saperne di più:

Articolo mediatico originale disponibile su Media INAF.

Informazioni su Enrico Corsaro 88 Articoli
Nato a Catania nel 1986. Si laurea in Fisica nel 2009 e ottiene il titolo di dottore di ricerca in Fisica nel 2013, lavorando presso l'Università di Catania e di Sydney, in Australia. Dopo il conseguimento del dottorato ha lavorato come ricercatore astrofisico presso l'Università Cattolica di Leuven, in Belgio, e continua ad oggi la sua carriera nel Centro di Energia Atomica e delle energie alternative di Parigi. Appassionato del cosmo e delle stelle fin dall'età di 7 anni, il suo principale campo di competenze riguarda lo studio e l'analisi delle oscillazioni stellari ed i metodi numerici e le applicazioni della statistica di Bayes. Collabora attivamente con i maggiori esponenti mondiali del campo asterosismologico ed è membro del consorzio asterosismico del satellite NASA Kepler. Nonostante il suo campo di ricerca sia rivolto alla fisica stellare, conserva sempre una grande passione per la cosmologia, tematica a cui ha dedicato le tesi di laurea triennale e specialistica in Fisica e a cui rivolge spesso il suo tempo libero con la lettura e il dibattito di articoli sui nuovi sviluppi del settore.

Ti ricordiamo che per commentare devi essere registrato. Iscriviti al Forum di Astronomia.com ed entra a far parte della nostra community. Ti aspettiamo! : )

Commenta per primo!

Aggiungi un Commento