Impatti di Leonidi sulla Luna

La Luna è bombardata da meteoroidi molto più spesso di quanto ci si aspettasse. Questa è la conclusione di alcuni astronomi che hanno recentemente assistito all’esplosione di due Leonidi sulla superficie lunare.

Gli impatti di meteroroidi sulla Luna sono molto più frequenti di quanto ci si aspettasse.

Impatti Leonidi sulla Luna

Mappa geografica degli impatti osservati

E’ la conclusione di Bill Cooke, capo al Meteoroid Environment Office della NASA, dopo che il suo team ha osservato due Leonidi colpire la Luna il 27 Novembre scorso.”Abbiamo osservato 11 impatti lunari, probabilmente 12, da quando abbiamo iniziato il monitoraggio circa un anno fa,” dice Cooke. “Circa 4 volte in più rispetto alle previsioni dei modelli progettati al computer”.

Se corretta, questa conclusione potrebbe influenzare la pianificazione per le future missioni lunari. Ma, prima di tutto, occupiamoci delle Leonidi. Il mese scorso la Terra è passata attraverso il “$campo$ minato” di detriti della cometa 55P/Tempel-Tuttle. Ciò accade ogni anno nel periodo di metà novembre ed il risultato è lo spettacolare sciame delle Leonidi, di cui Terra e Luna sono state bersaglio dal 17 al 19 Novembre scorso.

I metoeoridi che entrano in contatto con l’atmosfera terrestre si disintegrano innocuamente dando luogo a stupende scie luminose. Ma per la Luna, non essendo protetta da alcuna atmosfera, le cose cambiano. Così i meteoroidi , dopo una corsa sfrenata, impattano senza ostacoli la sua superficie. La stragrande maggioranza di questi corpi possiede le dimensioni di un granello di polvere, causando un impatto dalle conseguenze nulle. Ma i detriti più grandi possono esplodere in una fiammata di luce e generare crateri. Alcuni di questi impatti possono essere osservati dalla Terra.

Durante il passaggio attraverso i detriti di Tempel Tuttle, il team di Cooke ha direzionato i suoi due potenti riflettori da 14 pollici (installati al Marshall Space Flight Center) sulla superficie della Luna. Il 17 Novembre, dopo quasi 4 ore di osservazione, sono stati registrati due impatti: un bagliore di magnitudine 9 nell’Oceanus Procellarum e uno più luminoso di magnitudine 8 sulll’altopiano lunare nei pressi del cratere Gauss.

“Gli impatti di cui parliamo sono stati causati da meteorodidi di diametro compreso fra 5 e 8 centimetri”, dice Cooke. “Essi si schiantano liberando un’energia compresa fra 0.3 e 0.6 Giga-Joules”. In altri termini, da 70 a 140 chilogrammi di tritolo.

Filmato impatto

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Come possiamo spiegare questo altissimo rilascio di energia da un meteoroide di 5 centimetri? “Le Leonidi viaggiano a più di 230.000 Km/h“, ci spiega Bill, “a certe velocità, anche un sasso di 5 centimetri può sprigionare energie elevatissime”. Per avere un metro di comparazione, l’impatto della sonda SMART-1, schiantata il 2 settembre scorso, ha liberato 0.6 Giga-Joules di energia sulla superficie lunare, la stessa energia liberata dal più luminoso dei due impatti osservati. “Gli impatti delle Leonidi sono potenti tanto quanto lo schianto di una sonda spaziale da 320 chilogrammi!” prosegue Cooke.

Con queste due ultime osservazioni, il team di Bill Cooke ha catalogato una dozzina di “meteore lunari” dal Novembre del 2005. Nella maggior parte dei casi si ha a che fare con meteoroidi sporadiche che non appartengono a nessun tipo si sciame, piccoli frammenti di comete e asteroidi che fluttuano nello spazio. Cooke stima che per ogni 4 ore di osservazione lunare, è possibile vedere il flash di luce generato dall’impatto di un grande meteoroide.

Osservatorio al Marshall Flight Center

Osservatorio del Marshall Space Center

Ed ora, la sorpresa. “I nostri migliori modelli di previsione hanno stimato una percentuale di impatti 4 volte inferiore, solo il 25% di ciò che realmente stiamo osservando”. Il problema è sicuramente nei modelli stessi: “Essi sono basati sull’osservazione di meteore nei cieli della Terra”, e questi dati probabilmente non possono essere utilizzati per la Luna.

La soluzione? “Dobbiamo investire più tempo nell’osservazione della Luna”, asserisce Cooke. “Con più dati, possiamo trarre conclusioni sicure circa la percentuale di impatti.”
La NASA ha bisogno di questa informazione per decidere, ad esempio, se è sicuro per gli astronauti effettuare passeggiate sulla Luna durante uno sciame meteorico. Ma anche per calcolare il giusto spessore dello scafo nelle sonde lunari o dei rivestimenti di protezione di eventuali insediamenti umani sul territorio.

Prossimamente: Lo sciame meteorico delle Geminidi il 13-14 Dicembre. Terra e Luna saranno nuovamente bersagliati da meteoroidi, generati questa volta dai detriti dell’asteroide 3200 Phaeton. “Saremo lì ad osservare”, conclude Cooke.

Fonte: http://science.nasa.gov/headlines/y2006/01dec_lunarleonid.htm

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Di professione informatico, è nato e vive a Roma dove lavora come system engineer presso una grande azienda nel settore IT. E' l'ideatore e sviluppatore di Astronomia.com, portale nato dal connubio tra due delle sue più grandi passioni: "bit" e stelle. Da anni coltiva l’interesse per la progettazione e lo sviluppo di siti web aderenti agli standard e per il posizionamento sui motori di ricerca.