Saturno e i suoi anelli – parte 4

In questa quarta puntata dedicata a Saturno ed ai suoi anelli, fotografati dalla ben nota sonda spaziale della NASA, la Cassini, invece dei soli anelli, voglio mostrare altre foto non meno spettacolari di alcuni satelliti della corte di 61 seguaci…

Tra le tantissime foto che quotidianamente la sonda Cassini scatta a Saturno ed ai suoi dintorni, gran parte di queste sono dedicate ai suoi innumerevoli satelliti, alcuni dei quali di tanto in tanto sono oggetto di sorvoli ravvicinati da parte della sonda, stabilmente in orbita intorno al pianeta inanellato.

In parecchie occasioni le foto ricevute sono veramente spettacolari, ma quante volte avrò usato questo aggettivo o suoi sinonimi? Non riesco a segnalare le foto, senza mostrare tutto il mio entusiasmo!!

Teti

Iniziamo dunque da una recente foto del satellite Teti: in bella evidenza è un cratere, denominato Telemaco, posto al bordo di una specie di canyon (denominato “Ithaca Chasma“, dove “chasma” è un termine latino che indica una depressione allungata, profonda e dalle pareti ripide) che percorre il $satellite$ e che in questa foto ha creato una specie di “morso” (come sono poetici e fantasiosi gli scienziati alla NASA!) sul bordo a sinistra del $satellite$ stesso.

Teti

Se volete vedere in primo piano di questo canyon, ecco una foto di quattro anni fa, allorché la sonda arrivò ad appena 32000 km dalla superficie butterata di crateri di Teti. Niente male, vero? Sembra di essere lì, a pochi chilometri dalla superficie, a contemplare i bordi di questo chasma, costellati di crateri da impatto: si può notare del materiale più chiaro nella parte più profonda dei crateri e distese ghiacciate con scarpate ripide.

Dione

Nella foto a fianco vediamo invece l’altra luna Dione, anche questa percorsa da striature più chiare, delle fratture della crosta del $satellite$, che si sono create molto più di recente (sempre in scala geologica!). Ovviamente non manca un numero enorme di crateri.

Molto simile a Dione è il $satellite$ Rea (foto), dove appare un enorme cratere (in basso a destra, nel lato illuminato) con sopra una serie di altri crateri più giovani, creatisi successivamente. Vicino al terminatore, al centro si nota bene un altro cratere (Tirawa). Stavolta la distanza della sonda dal $satellite$ è stata di ben 680000 km

Mimas

Mimas invece (a fianco) mostra un aspetto alquanto insolito per un $satellite$: presenta infatti tre zone variamente illuminate e separate da due terminatori. La falce in alto, quella più luminosa, è ovviamente la parte del $satellite$ illuminata direttamente dal Sole (sunshine), mentre in basso sulla destra vediamo una seconda parte un po’ più scura, illuminata stavolta da Saturno (saturn-shine dicono quelli della NASA)! La parte più scura è invece… “The dark side of the moon (…Mimas)”. Beh anche questa è una foto non convenzionale, molto simpatica!

Giano

Altra foto, altro $satellite$! Giano con la sua forma irregolare, anche lui riceve l’illuminazione dal Sole e da Saturno, ma in modo più marcato che non Mimas, quasi in modo dicotomico: il commento originario alla foto riporta che Giano in questo caso tiene fede al proprio nome, che si riferisce al dio bifronte con due volti, uno che guardava da un lato e l’altro che guardava in direzione opposta… Come dargli torto?!

Chiudo questa galleria fotografica ritornando agli anelli, per mostrare un’ultima foto in cui appare il sessantunesimo $satellite$ di Saturno, denominato “S/2008 S1“: come nella foto della sua scoperta (apparsa tra le news), questa piccola roccia si muove lungo l’Anello G e lo si riesce a vedere solo con una lunga esposizione di 46 secondi. Mentre le stelle lasciano una striscia diagonale, la lunina (ricordo che stimano il suo diametro in appena 500 metri) viceversa percorre un piccolo arco dell’Anello lungo il quale orbita!

Informazioni su Pierluigi Panunzi 460 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

I commenti di questo post sono in sola lettura poichè precedenti al restyling del 2012. Iscriviti al Forum di Astronomia.com ed entra a far parte della nostra community. Ti aspettiamo! : )

50 Commenti

  1. Oltre ai complimenti a madre natura per aver creato tutto questo, un gran complimentone anche ai progettisti della Cassini…riuscire a far delle foto così nidide con 46 secondi di esposizione, a non so che velocità in orbita attorno al un pianeta…è davvero un capolavoro di tecnologia!

    E io faccio fatica a fare l’allineamento del mio dal giardino di casa mia… 😥

  2. Più che per Giano, le due facce andrebbero bene per Japetus (altro grosso satellite di saturno) … Io lo chiamavo il satellite della Juventus (metà bianco e metà nero…). Esso ha probabilmente una faccia sporcata da detriti derivanti dalla distruzione di un satellite che gli hanno sporcato il “muso”. Molti anni fa avevamo simulato con colleghi di Pisa la possibilità che la colpa fosse di Iperione (sicuramente distrutto in tempi remotissimi e riscostruitosi malamente) e le cose tornavano abbastanza bene. tra parenetsi la maggior parte dei detriti di Iperione andavano a finire su Titano e noi proponemmo, insieme a Bob Strom, capo della missione Voyager per Saturno, che questi avessero dato origine all’atmosfera dello strano satellite, dato che sarebbe ben difficile scoprire un’origine diversa e indigena di una così densa atmosfera… Forse valeva la pena fare un articolo a posta, ma…è meglio non perdere tempo 😉 😎 Chi vuole penso possa trovare ancora il lavoro pubblicato su Icarus negli anni ’80…Io ne ho una copia….

  3. wooowwww!! mi sono guardata le immagini cliccandoci sopra e devo dire che quella effettuata a soli 32000 km è straordinaria. 😯 😛
    Poi guardando quel che sembrerebbe una “fenditura” a modo quasi di “ruga” che attraversa gran parte dell’immagine, mi chiedevo o provavo ad immaginarmi di che dimensioni possa essere per lunghezza e profondità.
    Tutte le immagini emozionano, ma questa fra le altre nell’articolo sopra, la ritengo strepitosa!!! 😯 😀
    Grazie!

  4. @noemi (ho indovinato, Mi.e ??) 😉
    potrei stare ore ed ore a cercare e poi contemplare le foto dei mondi e degli scenari che la sonda Cassini incontra ogni giorno nel suo volo intorno a Saturno…
    La fenditura su Teti è una specie di canyon lungo intorno a 2000km, largo 100km e con profondità tra i 3 e i 5km !!
    @enzo e tutti gli altri
    guarda che razza di foto di Giapeto, il “pianeta con l’occhio” (come certi ottimi fagioli OT)!!
    intanto un primo piano mozzafiato:
    http://photojournal.jpl.nasa.gov/jpeg/PIA08403.jpg
    poi una vista da decisamente più lontano in cui il terminatore sembra decisamente “ondulato” a causa della zona più scura:
    http://photojournal.jpl.nasa.gov/jpeg/PIA11460.jpg
    oppure in questa c’è un craterone di 240km di diametro
    http://photojournal.jpl.nasa.gov/jpeg/PIA08384.jpg
    per ora mi fermo…

  5. … per ricominciare subito!! 😉
    in questa foto si vedono benissimo le chiazze nere (mi verrebbe da dire “di vernice”…) che hanno riempito alcune zone, mentre altre solo parzialmente!
    http://photojournal.jpl.nasa.gov/jpeg/PIA08383.jpg
    e che ne dite della forma del satellite? E’ proprio buffo e ricorda vagamente una noce! 😯
    http://photojournal.jpl.nasa.gov/jpeg/PIA06166.jpg
    Infine questa è la foto che per i tecnici della NASA presenta di Giapeto la “double dark side of the moon” (che spiritosoni! 😉 )
    http://photojournal.jpl.nasa.gov/jpeg/PIA07660.jpg
    Come vedete, senza scrivere al volo un articolo, ce n’è di che stropicciarsi gli occhi, a vedere queste meraviglie della natura!!
    sorrisogiapetoso :mrgreen:

  6. @tutti
    un consiglio: una volta che cliccate su una foto, cliccate ancora quando c’è la lentina d’ingrandimento col “+”: così riproducete la foto alla sua grandezza naturale!
    La terza foto della prima serie è impressionante (e anche enorme! infatti ci mette un sacco a caricarsi!)
    sorrisocheese :mrgreen:

  7. @pierluigi
    sono andata leggere di quale regione eri originario, tanto per capire la provenienza anche di questa sorgente 🙂
    x il nome ok, ma io dico che preferisco questo a Mara (in riferimento biblico) 😛 😉

    per quanto riguarda i link di immagini che gentilmente ci hai indicato, ho seguito il tuo consiglio e a dir poco ho sgranato gli occhi dallo stupore!!
    mi credevo quasi di essere lì!! 😯 😛
    la prima immagine guardandola solo in parte, mi ha fatto immaginare di guardare da vicino con una lente d’ingrandimento, la sabbia vicino al mare dopo una breve pioggia.
    per quanto riguarda invece una delle immagini con chiazze scure, mi ha fatto pensare addirittura al muschio ! 😀
    ne ho di fantasia eh?! 😆
    pierluigi…chiedo venia..
    grazie e buona serata. 😉

  8. @Pierluigi
    Stupiscici sempre con simili articoli corredati di simili foto.
    Pianeti effettivi e nani, Satelliti, Asteroidi, Comete, che passione!
    Saturno poi ci stupisce sempre di più e poi speriamo che la crisi economica non ci faccia chiudere con lo spazio: queste missioni devono continuare.

  9. @Mi.e
    caspita! hai perfettamente ragione sulla prima foto: sembra davvero una spiaggia dopo che ha piovuto!!
    Comunque nei miei commenti parecchie vorte faccio capì de che reggione so’, datosi che sso dde Roma!!
    buona serata (qua piovosa tanto per cambiare) anche a te! 😉

  10. @Mario Fiori e @tutti
    Nella 5 parte mostrerò qualcosa di cui (non so perché) non si è mai parlato finora… 😳 davvero una dimenticanza…
    Si tratta di altre “novità” (non proprio, dato che sono state scoperte nel 2004!) scovate tra gli anelli!!!
    Pazientate un po’ che poi capirete di cosa si tratta! 😉
    Intanto pensate agli aerei di linea MD80 …
    sorrisoenigmatico :mrgreen:

  11. @tutti!
    questo filmato (attenzione, richiede parecchio tempo per caricarlo, ma ne vale assolutamente la pena! al limite salvatelo sul PC e poi ve lo vedete con calma!) questo film, dicevo, è stato realizzato da immagini di Giapeto (proprio lungo quella specie di dorsale a guscio di noce), da circa 1500km d’altezza.
    E’ fantastico, sembra di essere lì! Sono letteralmente rimasta a bocca spalancata tutto il tempo!
    questo è in MPG (sono 25MByte!)
    http://saturn.jpl.nasa.gov/multimedia/videos/movies/PIA08404_full_movie.mpg
    quest’altro è in formato MOV (5MByte)
    http://saturn.jpl.nasa.gov/multimedia/videos/movies/PIA08404_full_movie.mov
    scegliete quello che volete, dato che è lo stesso, ma ci vuole poi il, player giusto!
    Buon sorvolo!!

  12. A me invece Giapeto fa venire in mente un mare di cioccolata che è scosso da dolci onde dense e avvolgenti.

  13. @ pierluigi
    mentre tento l’impresa di scaricare i 25 mega del filmato con una connessione a 56 k quando va bene…riusciranno i nostri eroi nell’ardua impresa? è quello che sapremo nella prossima puntata…
    intanto però non posso non restare esterefatta con tutte quelle meravigliose immagini, sembra di essere lì a cavalcioni della sonda a guardarsi lo spettacolo… e stasera avevo proprio bisogno di un piccolo viaggio nel cosmo… cosa dire se non l’ennesimo grazie!

    sorrisoacavallodicassini :mrgreen:

  14. Che meraviglia il filmato! sembra davvero di volare sopra Giapeto … alla fine mi è venuto quasi un giramento di testa. E quella dorsale è particolare. Sembra di sorvolare la schiena di un drago. Stasera volo di fantasia.
    Ma c’è un’altra cosa. Queste immagini hanno il sapore del silenzio che ci deve essere nello spazio ( c’è silenzio vero?). All’inizio ho pensato che se ci fosse stato un sottofondo musicale forse il filmato sarebbe stato più bello, invece è meglio così perchè dà l’idea di qualcosa sospeso nello spazio e nel tempo

  15. domanda per pierluigi, enzo o per chi mi sa rispondere
    nella foto di japeto 5° link, il satellite è illuminato nella zona alta e in basso proprio nella parte finale, la fonte di luce è la stessa? i piccoli crateri e quelle creste che sono intorno al cratere più grande presentano dei bordi più chiari, è perchè son più alte le creste o i bordi dei crateri e quindi maggiormante illuminati? scusate l’ignoranza ma non sono esattamente pratica di foto dallo spazio e non vorrei interpretare erroneamente quel che vedo… e cosa d’altro ci può raccontare questa foto, oltre all’indicibile emozione che ci regala nel guardarla?
    sorrisograzieperlerisposte 😀

  16. @paola
    magari potevi scaricare l’altro file da 5MByte, e poi vederlo ad esempio con il programma VLC (un player universale gratuito, ma che forse già hai!)
    @elisabetta
    hai perfettamente ragione sia sulla schiena del drago (è la stessa cosa che avevo pensato vedendo quella dorsale strana!) che sul fatto che questi filmati sono silenziosi!
    In effetti nello spazio c’è il silenzio assoluto, non essendoci un mezzo che possa propagare il suono (come l’atmosfera sulla terra) : notoriamente invece nei film di fantascienza (meno che uno…) invece si sentono rombi di motori ionici, fasori, bombe nucleari ecc…
    L’unico film (almeno è stato il primo) in cui hanno lasciato il silenzio anche quando i motori di astronavi venivano accese, è stato “2001 Odissea nello Spazio” e fu così che il grande Kubrik pensò bene di “colmare il vuoto” dato dal silenzio cosmico, con una colonna sonora fenomenale, basata principalmente su valzer di Strauss nonché cori “allucinanti” (ricordi quando scoprono il monolito sulla Luna e i primi astronauti lo vanno ad esplorare e lo toccano?).
    In effetti quando l’ho visto la prima volta, mi risuonavano in testa le note del Danubio Blu…
    sorrisocontentissimo

  17. ancora una domanda, questa per enzo,
    tu scrivi che la faccia di Japetus è sporcata dai detriti di un satellite (forse Iperione) ma come mai questi detriti non riflettono la luce come il resto del satellite? hanno una composizione diversa? oppure è una questione di superficie più o meno compatta? boh? sta seconda ipotesi non mi convince…
    o forse si? 😕 🙄 😕

    sorrisononbannatemipereccessodidomande 😀

  18. @paola
    nella 5 foto in realtà Giapeto è illuminato da una sola fonte (il Sole) che sta dietro le nostre spalle a in basso a sinistra…
    il bianco che vedi in alto (parecchio) ed in basso (qualche baffo qua e là, non saprei come spiegarlo!) è in realtà dovuto al terreno che in quel punto è più chiaro.
    In realtà è l’altra parte ad essere decisamente più scura, a causa dello “spiaccicamento” di detriti provenienti da “diosololosadove”, che hanno ricoperto la superficie del povero satellite…
    questi detriti avevano una composizione differente dalla superficie sulla quale hanno impattato.
    comunque enzo ti potrà descrivere meglio i dettagli
    sorrisospiaccicato :mrgreen:

  19. @pier
    infatti avevo staccato e mi ero messa in modalità cipenseròdomani perchè non ho VLC, ma visto che è gratuito domani lo cerco e me lo scarico… non sono attrezzata perchè prima di scoprire questo sito usavo internet solo per la posta e per lavoro o per necessità.tipo orari ferroviari 😛
    cmq grazie per la dritta 😀 ..

  20. @ pier
    ma allora la zona chiara sulle creste significa solo che la composizione della roccia in quei punti è più chiara? ma è più chiara perchè riflette maggiormante la luce e quindi il satellite ha una composizione diversa nelle varie zone?

    sorrisonunmecemannà :mrgreen:

  21. @paola
    calcola che il terreno era molto chiaro all’inizio, tipo la luna, ma un po’ più riflettente.
    Poi c’è stato l’impatto con un roccione molto scuro che … plaf … (forse il rumore è stato un tantinello più forte! ma nello spazio anche se urli nessuno ti sente…) insomma… plaf … e tutto questo materiale si è concentrato nel punto di impatto, annerendo completamente le zone immediatamente vicine, mentre in quelle più lontane sono arrivate solo parti di detriti… come dire solo gli schizzi…
    ed allora in quelle zone periferiche vedi i crateri con il fondo scuro e le creste rimaste più chiare, proprio perché il materiale (fuso) si è poi raccolto e solidificato laddove era più naturale e cioè in fondo ai crateri.
    Ribadisco che senz’altro enzo spiegherà meglio il tutto… magari cerco qualche altra foto di Giapeto.
    A proprosito, per chi non lo sapesse, la pronuncia corretta è Giàpeto!!

  22. mamma mia…..mi limito ad un’unica breve evoluzione semplificata. Iperione ha tutti i segni di essere stato quasi copletamente distrutto. Sicuramente aveva uno spesso strato di sporcizia cosmica sia sopra che sotto (polvere scura…non guardate Enceladus e mimas che sono bianchi…anche loro si sono formati da poco sicuramente, troppo piccoli per essere sopravvissuti dall’origine del sistema). All’atto della distruzione la polvere scura sollevata ha cominciato a vagare nello spazio, soggetta però a severe leggi dinamiche (le avevamo seguite abbastanza bene) ed una percentuale non insignificante aveva alta probabilità di finire su japetus, ovviamente nella parte che in quel momento volgeva la giusta parte all’impattante sporcizia. Il grosso dell’ex satellite proto-Iperione doveva invece finire su titano. Ed ecco l’idea dell’atmosfera portatagli dall’esterno…. Vado a cercare se trovo qualche riferimento al vecchio articolo.
    cari tutti se andate sul sito
    http://ciclops.org/index.php?js=1
    potete trovare mille e una immagine stratosefriche di saturno e satelliti, per non parlare dell meraviglioso filmato sul viaggio attorno ad Iperione: veramente impressionante per la forma dell’oggetto che gira ancora in modo “caotico” a seguito dell’antico urto catastrofico….

    eccolo:
    http://ciclops.org//view_media.php?id=8907

    Potrete passarci giorni interi a guardare foto e movie….

  23. @TUTTI,
    l’ottimo Stefano ha inserito la piantina per raggiungermi a PIENZA.
    andate a vedere sul link che vi è in Home a destra …..
    Dovrebbe essere tutto chiaro…….

  24. @ enzo
    Non so se ho capito bene, non sono poi così brava in inglese, ma mi sembra di aver capito che in laboratorio ( Fujiwara 1978 ) hanno effettuato esperimenti di collisioni . E’ così . Me lo spieghi per bene? A cosa servivano questi esperimenti? A offrire dati sulla meccanica dell’impatto ? E tutte le variabili in gioco? Come vengono prese in considerazione?
    Forse ho capito male. Anche perchè mi chiedo come si possa sperimentare una cosa del genere. Forse virtualmente?
    Buongiorno a tutti… se ci siete…

  25. Un’altra cosa . Hyperion non ha potuto riacquisire un forma più regolare perchè l’evento è stato relativamente recente o perchè più esterno?
    Cioè gli altri satelliti più interni hanno riacquisito una forma sferica più regolare anche perchè erano più interni e ricevevano più materiale dagli anelli?

  26. @ pier
    La foto di Giapeto è molto bella. Come mai le asperità sono così morbide? Non c’è atmosfera eppure in alcune foto sembrano dune formate dal vento.
    A cosa è dovuto tutto questo?
    🙂 Son un pò noiosa stamani.. ma tanto tra un pò vado via… 🙂

  27. @Baol ed Elisabetta
    Non dico l’MD80, ma un giorno ci arriveremo (non noi …magari), con qualcosa di simile; abbiate fiducia.
    @Enzo
    Quindi , se comprendo bene, siamo praticamente certi di questo evento catastrofico che ha coinvolto i due satelliti: quasi distrutto uno e …sporcato abbondantemente l’altro.
    Per i giochi di luce può essere che influisca un po’tutto? Chiaramente la struttura della superficie, poi la posizione della sonda rispetto a chi dà luce: in questo caso il Sole, anche se lontano e Saturno che invece è lì?
    Comunque è meraviglioso, fantastico, stupendo!

  28. esattamente Elisabetta. si simulavano esperimenti ad alta velocità contro bersagli dell’ordine di qualche decina di centimetri utilizzando “cannoni a carica cava” in grado di far raggiungere ai proiettili velocita di 5-10 km/sec. Con telecamere ultraveloci si seguiva la distribuzione e la velocità dei frammenti, si misuravano e via dicendo.Tutto ciò per vedere come si comporta un un rto catastrofico. Quindi tutto reale e non virtuale…. Poi, con leggi “scaling” non ovvie si riportava tutto alle dimensioni degli oggetti planetari…C’ho lavorato almeno dieci anni sopra…. 🙂

  29. quasi giusto Elisabetta. La situazione di hyperione era tale che le velocità impartite ai frammenti superavano la velocità di fuga e quindi non ricadevano su quello che era rimasto. I frammenti venivano incanalati su traiettorie come quelle che abbiamo cercato di descrivere nell’articolo. Gli altri satelliti invece, per la loro posizione dinamica, hanno visto crearsi un anello di detriti che nel giro di poche migliaia di anni ha ricomposto un oggetto planetario (come successo per la Luna). In Hyperione la forza di autogravitazione non riesce a fare assumere all’oggetto una forma d’equilibrio…. Non penso di averlo scritto (devo controllare), ma a questo riguardo sarebbe bene richiamare le “pile of rubble”, ossia corpi tenuti insieme dall’autogravitazione, le forme di equlibrio rotanti e , perchè no!!, Paperino del 1960….

  30. caro Mario,
    nella foto che ho indicato io pochi commenti fa, si vede molto bene (senza strane ombre, il getto di fango… che ne dici?

  31. @ enzo
    scusa, ma la mia domanda di stanotte rimasta senza risposta verteva sulla parte più fortemente bianca di Japetus e sull’identico “colore” che si rileva sulle creste del grande cratere e sul bordo di altri piccoli limitrofi… con riferimento al link 5 tra quelli che ci ha dato ieri il Pierluigi… puoi dirmi qualcosa in merito?
    Grazie 😆

  32. come mai i giove e saturno hanno un numero di satelliti cos’ elevato rispetto agli altri pianeti? sono impatti che si sono verificati e che la forza gravitazionale ha attratto a sè?…c’entra qualcosa con la fascia di asteroidi fra giove e marte? oppure con gli anelli di saturno? 😕

  33. @paola,
    pensavo di aver risposto…ma c’è stato un turbinio di ….fango!! Japetus doveva essere bianco ed è stato sporcatoi da un meccanismo tipo uello descritto sia da me che da Pier. Il bianco che resta è ciò che si è salvato…
    @Francesca
    c’entra senz’altro la gravità più grande di tutti e quindi la capacità di catturare anche oggetti in giro per il sistema planetario. Possono essere asteroidi o cometoni catturati (i più piccoli), ma i più grandi si sono formati fin dall’inizio. In ogni modo chi è più grande più produce…. D’altra parte il caso della Terra è anomalo…Non ci meritiamo un satellite così (troppo grosso) e quindi ecco l’ipotesi collisionale catastrofica. Ma ricordiamoci anche che senza Luna forse nemmeno vita. Molto lo dobbiamo alle sue maree e alle condizioni di asciutto-bagnato delle maree che ha fatto da culla alle prime creature… ma questo è un altro discorso….

  34. @enzo
    tutto calcolato nei minimi dettagli per quanto ci riguarda…caso o caos 😆 😆 (ho notato solo adesso che sono acronimi) ❗ ❗

  35. Buongiorno a tutti!!!
    E’ qualche mese che ho scperto e cominciato a seguire questo sito, ma non avevo mai scritto 😮
    Però leggendo quest’articolo e la discussione che ne è scaturita, sono sorte spontanee due domande che vi giro.
    Allora, riguardo ai detriti caduti si Giapeto, è possibile che abbiano subito una qualche alterazione e rielaborazione successiva all’impatto sulla superficie del satellite anche in assenza di atmasfera? A me ricordano molto l’aspetto dei depositi eolici terrestri.
    Seconda domanda: è stata avanzata una qualche ipotesi sull’origine della dorsale che sembra percorrere l’intera circonferenza del satellite? Sulla terra avremmo ipotizzato probabilmente uno scontro tra margini di placche convergenti o un qualche corrugamento dovuto comunque a forze compressive agenti sullo strato superficiale. Però non credo che siano modelli esportabili sui satelliti di saturno ❓ ❓
    In ogni caso grazie per l’attenzione, la passione e soprattutto la pazienza che dimostrate nei confronti dei neofiti curiosi ( 😉 che sarei io 😉 ).
    P.S.(ho fatto un pasticcio col PC e così ho scritto questo commento due volte, spero però di non averlo inviato due volte. 😳 Scusate).

  36. tra una foto e l’altra…
    @francesca
    non mi suonava bene che caso e caos fossero acronimi (infatti sono anagrammi!) anche perché non ricordavo il significato di tale termine: in pratica si tratta di sigle formate da iniziali di parole (tipo RAI, ASL, FIAT, ecc). E per pura serendipity, andando a cercare su wikipedia, ho risolto un mistero molto OT, ma che attanagliava tutti gli italiani da decenni: il significato della sigla SIP (da sempre identificata come “Società Italiana Per l’esercizio telefonico… e aggiungo io altre parole che tanto fanno solo numero“) che poi è diventata TELECOM ecc ecc. Su quella sigla hanno lavorato parecchi comici, sono state create barzellette (“Pronto, SIP?” “NOP!”), ma nessuno mai riusciva a capire il perché era stata usata la “P” di “per” invece che (ad esempio) la “ET” di “Esercizio Telefonico”, per una più cerdibile sigla SIET.
    Santa Vik y Pedia ha finalmente svelato l’arcano (almeno spero…): la sigla SIP sta per “Società Idroelettrica Piemontese”!
    @enzo
    tu ne sapevi niente? senz’altro sì, ma noi qui al centro-sud, lontano dal Piemonte non l’abbiamo mai saputo!!
    bello questo OT!
    sorrisotelefonico :mrgreen:

  37. @pierluigi
    hai ragione come sempre…pensa che lavoro per la telecom…sei sicuro che sia un esempio così casuale?
    sorrisobastaatrovammeitelefonisemprefraipiedi :mrgreen:

  38. acci che OT !!! I miei al confronto… mai saputo il significato di SIP …. Ma mai avrei pensato a Piemontese…. Acci !!!!

  39. @enzo
    carissimo… e pensare che avevi sotto casa la risposta ad un mistero che ci ha sconvolto per davvero tanto tempo… avresti potuto essere un Jakob ante litteram e guadagnare un sacco di notorietà!!!
    Però poi un certo giorno, ti avrebbero mandato in missione sul sole!! 😉 😆 😆 😆 😆
    meglio così!!!
    ora il significato di SIP me lo rivenderò a caro prezzo! Mi bullerò con gli amici al bar… tsè…
    sorrisosofforte :mrgreen:

  40. @st.silvia
    solo adesso è apparso il tuo commento, in mezzo a tante facezie… 😳
    Ti rispondo alla domanda sulla dorsale (“The Equatorial Ridge“), la caratteristica catena alta più di 10km che circonda l’equatore di Giapeto, ma che nel lato opposto rispetto a Saturno (ricordo che Giapeto ha una rotazione sincrona) presenta una spaccatura con montagne ben visibili e in parte più chiare. Gli scienziati della NASA danno due ipotesi sulla formazione di questa curiosa dorsale: la prima teoria dice che si è formata in tempi remoti allorché Giapeto (nel periodo della sua formazione) ruotava su se stesso più rapidamente dei 79 giorni attuali, mentre una seconda teoria ipotizza che la cordigliera sia stata formata dal materiale accumulatosi in base al collasso di un anello che circondava il satellite, sempre nel periodo della sua formazione.
    Visto che ci sono ecco un amazing crescent del satellite Giapeto
    http://photojournal.jpl.nasa.gov/jpeg/PIA08376.jpg
    dove ancora una volta si può notare la differente riflettività (albedo) della parte scura rispetto a quella chiara, con valori pari a rispettivamente 0.03-0.05 e 0.5-0.6! Una differenza veramente notevole!

  41. … dimenticavo… guardate questa foto ingrandendola alla sua grandezza naturale (cliccando quando c’è l’icona “+”): è stupenda!!
    Sembra una foto simulata, invece è verissima!