I residui rocciosi e ghiacciati della formazione planetaria si scontrano tra loro e producono un’enorme quantità di polvere e ghiaccio sporco. Il nostro Sistema Solare ha due dischi di materiale primordiale, che mostrano questo processo fisico e dinamico, probabilmente normalissimo in ogni sistema planetario: la fascia asteroidale e la cintura di Kuiper.
L’Università di Jena ha recentemente scoperto due dischi di polvere attorno ad altre stelle che confermano quanto detto precedentemente. Ma, allora, qual è l’importanza di questo risultato, dato che sembra rientrare nella normalità? Presto detto, la lontananza dei due astri: parecchie centinaia di anni luce da noi.
Esse hanno un nome: TrES-2 nel Dragone e XO-5 nella Lince. Già erano stati trovati pianeti attorno a queste stelle, ovviamente col metodo dei transiti, l’unico applicabile a oggetti così lontani. Per questo metodo è fondamentale la fotometria, che rileva piccolissime variazioni di luce periodiche dovute al transito dei pianeti davanti al disco stellare. Tuttavia, si può fare di più, come ha mostrato il prof. Krivov: seguire la variazione luminosa anche nell’infrarosso invisibile. La polvere, infatti, viene investita dalla radiazione visibile della stella e irradia calore rilevabile nell’infrarosso. Se si nota una curva di radiazione termica sovrapposta a quella visibile, si è praticamente sicuri che vi è un disco di polvere. Un metodo semplice, ma molto efficace e sicuro.
Il gruppo di Jena sta studiando 100 sistemi planetari conosciuti e tra questi ben 52 hanno dato segni di possedere dischi di polvere. Per la loro analisi si sono utilizzati le osservazioni di WISE. Krivov ha fatto un esempio molto indicativo della sofisticatezza di questo tipo di misura: si è in grado di vedere un cono gelato raffreddato a -130°C, a 5000 km di distanza.
Attenzione ragazzi! Quando mangiate un gelato di nascosto, Jena potrebbe fare la spia!
Interessante articolo caro Enzo, come sempre.
Credo che ci stiamo avvicinando anche alla tecnologia chwe ci permetterà di individuare anche pianeti di tipo veramente terrestre.
La prossima volta che prendo un gelato dirò al gelataio: "come, non si è aggiornato? Io vorrei un gelato alla...polvere cosmica, certo non quello solo polveroso , ma quello con quei granellini così deliziosi e croccanti, si asteroidi , ma devono essere di OX -5 o qualcosa di simile...un po' come i pistacchi di Bronte".
direi che è il minimo che puoi pretendere...
...per ora posso solo dire che quella che state usando ora è la polvere sbagliata...
Maurizio
Quello che si capisce dall'articolo è la scoperta di nuovi pianeti nel sistema solare, questo amplifica la speranza di nuove terre simile alla nostra, o sbaglio?
Voglio scrivere una cavolata vi prego!
Vincenzo insultami pure non ti preoccupare!
Dimmi qualsiasi cosa.
Comunque secondo me sono i gelati degli ANNUNAKI.
Ma vicino a sti gelati si potrebbe creare un sole come il nostro??
mi piacerebbe sapere: con il metodo del transito ( quando un pianeta transita davanti alla sua stella ne diminuisce la luce) di quanto diminuisce l'intensità della radiazione luminosa? Cioè quanto sono sensibili questi strumenti?
Il Sole ce l'hanno già, ovviamente. E' la creazione della loro stella che ha creato il disco di gas e polvere, ecc., ecc.
Quello che non capisco è come faccia un DISCO di polveri a creare una curva di luce. Voglio dire: per avere una curva è necessario il disco transiti periodicamente davanti alla stella, no? Per un pianeta è chiaro: se abbiamo fortuna vediamo il suo piano orbitale "di taglio" (o quasi) ecc... Ma un disco, per transitare, dovrebbe avere una inclinazione variabile (almeno rispetto a noi). Non è che escludo a priori questa possibilità, ma credo che un fenomeno di questo tipo abbia periodi per lo meno di anni, se non di secoli... Dov'è l'inghippo?!?