Anche nello spazio c’è crisi…

Ora che lo Shuttle è andato in pensione gli americani si affideranno per qualche tempo alla famosa e affidabile Soyuz russa per raggiungere la ISS. Ma anche i russi, ogni tanto, falliscono…

Soyuz Big

Figura 1 – Lancio di una Soyuz

Tutti conoscono lo Space Shuttle americano, non tutti invece conoscono l’equivalente navetta spaziale russa, la Soyuz. Gli appassionati di astronautica alla parola Soyuz non hanno difficoltà ad associare quel grosso razzo che vedete qui affianco in Figura 1. Ingrandendo la figura si può individuare con facilità la piccola capsula conica all’interno della quale alloggiano i 3 astronauti in partenza verso la Stazione Spaziale. Tuttavia, il lanciatore Soyuz è stato ed è tuttora utilizzato non solo per missioni “manned” (con persone a bordo), bensì anche in missioni cargo, ovvero volte a trasportare provviste di ogni genere sia alle vecchie stazioni spaziali (come le Salyut e la Mir) sia alla odierna ISS.

In questo tipo di missioni sull’estremità superiore del razzo al posto della capsula alloggia una specie di modulo chiamato Progress. Fino ad oggi sono state lanciate ben 43 Progress verso la ISS collezionando una serie di lanci “successfull” che si sono susseguiti ininterrottamente per 11 anni.

Qualche giorno fa (24 Agosto per la precisione) invece, purtroppo, la missione 44P ha fatto registrare il primo fallimento di questa preziosa navetta cargo che avrebbe dovuto trasportare 2.9 tonnellate di materiale verso la Stazione Spaziale. Sarebbe rimasta attaccata alla ISS fino a marzo 2012 per poi esser riempita di rifiuti, fatta deorbitare e, tramite un rientro distruttivo, bruciare in atmosfera poco prima dell’arrivo della Progress successiva. Fortunatamente gli astronauti in orbita sopra le nostre teste non hanno di che preoccuparsi per questo inconveniente. La programmazione dei lanci delle Progress infatti e’ tale da prevedere sempre un ampio margine di ”provviste” a bordo della stazione orbitale, al punto da non richiedere una missione supplementare nel caso in cui una Progress non dovesse giungere a destinazione.

Progress Undocked Big

Figura 2 – Progress appena sganciatasi dalla ISS

Quello di Mercoledì scorso è stato il primo lancio dopo la chiusura dell’era Shuttle nonché il secondo fallimento consecutivo del programma spaziale russo, dopo il fallimento del 17 Agosto scorso del Breeze-M Upper Stage del lanciatore Proton che ha non è riuscito ad inserire nella corretta orbita un satellite per le comunicazioni.

Sembra che anche il mondo dello spazio stia vivendo un periodo difficile. Dopo i tagli economici subiti da numerosi programmi spaziali negli ultimi mesi, questi eventi non fanno che peggiorare la situazione! Un’ulteriore considerazione fa particolarmente riflettere il mondo dell’astronautica. Il terzo stadio del vettore Soyuz-U, quello che mercoledì scorso ha smesso di funzionare circa 5 minuti e 20 secondi dopo il lancio, è praticamente identico al terzo stadio del vettore “manned” Soyuz, quello che trasporta appunto gli astronauti. Come sappiamo oggigiorno l’unica navetta in grado di trasportare degli esseri umani fino alla Stazione Spaziale è proprio la Soyuz russa e gli americani, finché non svilupperanno un loro nuovo vettore, non potranno che usufruire di essa per raggiungere i colleghi nello spazio.

A seguito di questo evento le perplessità non fanno che crescere. E’ solo un normale incidente di percorso tipico di ogni programma spaziale o davvero la crisi generale che affligge mezzo mondo si sta facendo sentire anche in questo settore? Il grosso problema è che le 2 Soyuz attualmente attraccate alla ISS (spedizioni 28 e 29) nei prossimi mesi saranno costrette a riportare a terra i 6 astronauti a bordo della stazione. Se non si riuscirà ad effettuare la consueta rotazione di equipaggio e riportare a bordo altrettanti astronauti (o anche solo 3), c’è la possibilità che la ISS rimanga disabitata per un tempo indefinito, almeno finché non verrà compreso, analizzato e risolto il problema che ha causato questo inconveniente. Fortunatamente è una possibilità abbastanza remota per ora, ma se dovesse succedere le conseguenze in questo settore sarebbero davvero notevoli purtroppo.

Una cosa è certa comunque: i 3 astronauti che il 22 Settembre prossimo avrebbero dovuto raggiungere i propri colleghi nello spazio (missione posticipata a data da definirsi) usufruendo della Soyuz…non dormiranno sonni proprio tranquilli nelle prossime settimane!

Informazioni su Davide Lamperti 7 Articoli
Nasce a Varese nel 1979. Si laurea nel 2004 in Ingegneria Nucleare ma la sua passione per l’astronomia e per tutto ciò che riguarda lo spazio lo spingono a proseguire gli studi con un Master di un anno e mezzo in Esplorazione Spaziale. Attualmente lavora a Torino presso Thales Alenia Space. Svolge analisi di supporto alle attività che gli astronauti compiono a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). In particolare si occupa da qualche anno del modulo spaziale Columbus. Anche se con i tempi che corrono è un’impresa quasi impossibile sogna tuttora di diventare come Paolo Nespoli.

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25 Commenti

  1. hai ragione Davide… C’è del marcio in Danimarca? O la crisi dovrà aspettare i cinesi? Non vorrei che la ISS rimanesse solo un oggetto da vedere e fotografare da terra… 😕

  2. a mio parere non c’è nessun nesso tra il fallimento del lancio della Soyuz e quello del Proton: di fallimenti ce ne sono stati tantissimi nell’era astronautica e non si possono far combinare … almeno così è sempre stato
    😐

  3. In che senso Pier? Non ho parlato di nessi tra i due lanciatori, ho detto solo che ci sono stati due fallimenti ravvicinati…cosa insolita per i russi non credi? Come + è insolito che dopo 43 progress successfull proprio adesso, in questo periodo in cui tutto sembra andar male, abbiano avuto una failure…!

  4. era un pensiero a voce alta il mio…
    non ho sottomano le statistiche delle varie missioni statunitensi e russe (ma anche cinesi e giapponesi e altre) e non mi sembra tanto insolito il fatto che ci siano due fallimenti ravvicinati, oppure uno dopo una lunga serie positiva… è una questione di statistica. 😉
    tutto qui

  5. caro Pier,
    temo che anche lo spazio sia costretto a subire una crisi mondiale che cambierà sicuramente le gerarchie future. Non dico che vi sia un complotto dietro, ma che direttamente o indirettamente anche la tecnologia spaziale ne deve risentire. Non voglio certo pensare a quello che si diceva (e anche da ben informati…) sulla famosa tragedia dello shuttle contenente gli insegnati delle scuole… Certamente la soluzione di un problema vi è stata: non è più salito nessuno che non fosse un professionista… no, no, l’uomo non può essere così mostruoso! O sì?

  6. E le navette dei privati? Che fine hanno fatto? Ricordo di una gara tra la Orbital e la SpaceX per dei mini-shuttle 😐

  7. Nell’ipotesi che la ISS rimanga per un tempo indefinito disabitata, sarà possibile manovrarla da terra? Non sarebbe da sottovalutare altrimenti il rischio di collisioni con detriti spaziali.

  8. E’ così l’uomo non si stà accorgendo che perde lo spazio e con esso tante opportunità che nemmeno si immagina visto che stà pensando alle solite beghe economiche, ai soliti scontri fra’ interessi personali, alla solita “sporca” moneta.
    Non sarà mica questa la verra fine del Mondo? Mah!
    Già che fine hanno fatto i soliti privati? Che naturalmente pensano le cose di cui sopra purtroppo, ma che, ironia della sorte, potrebbero essere (sigh!) l’unica (speriamo per poco) speranza a breve.

  9. Beh Enzo, va bene pensar male, ma quello sarebbe davvero troppo…non credi?

    Sia Orbital Science che SpaceX sono attualmente impegnate con NASA nel programma COTS, rispettivamente con Cygnus (x il quale si lavora anche in Alenia di Torino) e Dragon, entrambi moduli pressurizzati “unmanned” impiegati x rifornire la ISS con cargo di ogni tipo.

  10. @blaine

    Sì, anche quando ci sono gli astronauti a bordo viene manovrata praticamente quasi totalmente da terra

  11. caro Lampo,
    il fatto è che certe “storie” erano uscite da personaggi come Bepi Colombo…

  12. Probabilmente la verità nn la sapremo mai, io in generale preferisco pensare in positivo…nn voglio credere che la mente umana possa arrivare a tanto…

  13. Ciao a tutti ho una sola cosa da dire,la crisi cè,ma se tagliassero ogni nazione del 30% le spese inutili (i militari) si avrebbero molti molti molti soldi per cose più importanti tra cui la ricerca scentifica!
    Alcuni diranno ma dici sempre le stesse cose,si da pacifista convinto x me le spese in armi sono solo spreco di risorse,ancor più oggi che ce crisi!
    Grazie e Ciao a tutti! 💡

  14. Sei grande Raffaele. Comunque Lampo voglio essere anche io ottimista o meglio realista. Largo a pubblico, privato, misto o cosa vogliamo purchè ci siano menti che lavorano, che girano e gente che agisce ed applica. Benissimo con i progetti che dici ed anche quelli “manned” perchè l’uomo ci deve essere e non può essere attaccato solo alla buona vecchia Soyuz.

  15. A Lampo: guarda che la mente umana ha partorito i lager nazisti, i gulag sovietici, gli stermini dei nativi nord e sud americani, i gas asfissianti, la bomba atomica e un sacco di altre piacevolezze.
    A tutti: ragazzi, adesso mi direte che sono un rompi, ma avete proprio così tanta fretta da non rileggere neanche una volta cosa scrivete? Anche gli articoli a volte presentano diversi svarioni. E’ brutto. Andreste in giro per la strada tutti stracciati? Ecco, lo scritto pieno di errori è la stessa cosa. Cerchiamo di rispettare un tantino almeno la nostra lingua, visto che tutto il resto in Italia sta andando in sfacelo.

  16. Un ringraziamento particolare a Mario Fiori che ha apprezzato il mio commento ancora grazie! :mrgreen:

  17. Ciao non so se la domanda è attinente al discorso però:

    Potreste darmi delle delucidazioni riguardo cosa verrà utilizzato in futuro al posto degli shuttle ,ormai andati in pensione ? avete delle idee…

    vi ringrazio anticipatamente

  18. @andres89

    come dicevo nella parte finale di questo articolo per ora gli americani si affideranno alla Soyuz dei russi per raggiungere la ISS. Nel frattempo poi, oltre a finanziare enti privati per lo sviluppo di sistemi di trasporto commerciali, la NASA sta sviluppando in parallelo un nuovo velivolo che porta il nome di Multi-Purpose Crew Vehicle (MPCV). Prima o poi, sempre che questa crisi lo permetta, il MPCV (pertroppo molto simile alla capsula russa) dovrebbe diventare realtà!

  19. Grazie mille per la risposta..adesso mi sono informato tramite internet su cosa sono gli MPCV ed ineffetti la somiglianza con i velivoli russi esiste ed eccome….

    Quindi addio sogni fantascientifici con futuri viaggi spaziali mediante navi spaziali alla star wars o alla star trek ? 🙂

    O questi potranno diventare reltà tramite i veicoli privati ? 😛

    ciao a tutti

  20. @andres89

    purtroppo, almeno per il futuro più prossimo, direi che possiamo tranquillamente dire addio ai sogni fantascientifici…si stanno già facendo enormi sforzi per cercare di far star su la ISS il più possibile!

    Per quanto riguarda le compagnie private, nonostante abbia già visto decine di articoli con Hotel Spaziali super lussuosi e mega astronavi da mettere in orbita nel prossimo decennio…nutro poche speranze in tutto ciò, troppi troppi troppi soldi. L’unica cosa che avrà un futuro, almeno nei prossimi anni, saranno i voli suborbitali, su quello ho fiducia. Si sborsano un centinaio di migliaio di euro, si fa un giretto a circa 100 km di altitudine, si sta una decina di minuti in microgravità, si vede un pò di separazione tra cielo blu e cielo nero e via, si torna a terra. Bello sì, ma nulla di paragonabile allo stare un paio di settimane sulla ISS, quello non ha davvero prezzo. O meglio, per pochi miliardari fortunati un prezzo l’ha avuto, circa 30 milioni di dollari! E quello del Circ du Soleil ben due volte li ha spesi… 👿

  21. come direbbe Homer Simpson…DOH… 🙂

    Quindi a questo punto anche lo sbarco su Marte pianificato per intorno al 2030 non potrà essere fatto? Faccio questa domanda perchè ho visto che le capsule abitabili sopra gli MPCV hanno dimensioni intorno ai 10 m cubi, cosa che sicuramente non bastano per far effettuare un viaggio ad un equipaggio di più persone per più di 1 anno… no? In più se i prossimi anni la ricerca verrà effettuata verso questo sviluppo di MPCV si andrà a perdere il vero obbiettivo ,cioè Marte….

    Ma non stanno adottando ( la NASA) delle strategie di ricerca e sviluppo un pò troppo modeste per gli obbiettivi che si sono posti ? E’ proprio la crisi?

    E per quanto riguarda l’ ESA? Non ha progetti?

    Ti ringrazio veramente tanto per la tua disponibilità nel rispondermi, però sono domande che mi faccio da molto tempo e adesso grazie al vostro sito e all’articolo,che mi ha dato lo spunto ,posso finalmente avere una risposta… :mrgreen:

  22. Ehehe purtroppo sì, fino a qualche anno fa si diceva “Entro il 2020 si torna sulla Luna e nel 2035 saremo su Marte”…ormai queste date non sono + credibili.

    La NASA era impegnata con il programma Constellation per creare una nuova generazione di velivoli spaziali. Purtroppo poco tempo fa Obama ha tagliato i fondi e gran parte delle cose previste da quel programma sono in questo momento ferme.

    L’ESA è da tempo impegnata nel Programma Aurora, che tra le varie missioni ne include due volte all’esplorazione (robotica) del nostro caro pianeta rosso: ExoMars e Mars Sample Return. ExoMars in particolare nasce da una collaborazione ESA-NASA e inizialmente prevedeva un singolo lancio robotico addirittura per quest’anno, nel 2011. Poi a seguito di problemi vari la missione è stata spezzata in due sottomissioni, una nel 2016 che prevedeva il lancio di un lander e di un orbiter e una nel 2018 per il lancio di un rover. Dopo i vari tagli della NASA (non solo al programmaal Constellation) il tutto è stato ulteriormente destabilizzato e attualmente ancora in fase di definizione. Per ora pare che la missione del 2016 sia stata confermata mentre non so ancora nulla riguardo a quella del 2018. Le decisioni di Obama hanno delle notevoli influenze anche per chi lavora in Italia…

    Comunque puoi trovare tutte le info che vuoi sul sito dell’ESA, in particolare qui, nella sezione dedicata al Programma Aurora. E non ti preoccupare, è un piacere rispondere a gente educata che condivide le nostre stesse passioni! 😉