Questa serie di articoli fa uso del Simulatore di costellazioni in 3D, descritto in questo articolo. Se si dovessero riscontrare problemi nel caricamento delle pagine, scaricare manualmente l’ultima versione di JRE (Java Runtime Environment) all’indirizzo:
http://www.java.com/it/download/index.jsp
Qualche simpatico ricordo
Ho appena parlato della celeberrima Altair, presente in parecchi racconti e film di fantascienza grazie al fatto che si trova molto vicina al nostro Sole (ad appena 17 anni luce): in genere tutte le stelle del nostro condominio galattico hanno dato spunto agli autori, data la loro vicinanza e la relativa facilità di raggiungerle con comodi e brevi viaggi grazie a sofisticatissime astronavi.
Mi fa sempre molto piacere parlare in particolare di Altair, perché oggetto di parecchi ricordi da parte del sottoscritto, quando all’età di quindici anni ho cominciato a scrutare con occhio vigile il cielo e a divorare qualsiasi cosa parlasse di spazio e galassie: fu così che mi imbattei in un “vecchio e glorioso” film di fantascienza intitolato “Il Pianeta Proibito”.
Abituati ad effetti speciali sempre più sofisticati qui vediamo fondali e astronavi di cartoncino: il film era del 1954 e dunque non si poteva pretendere più di tanto, ovviamente! Tra gli attori spiccavano Walter Pidgeon (che a molti non dirà nulla) ed un giovanissimo Leslie Nielsen (questo sì, famosissimo). Per farla breve la vicenda si svolge nei pressi di Altair ed in particolare di Altair IV, il quarto pianeta orbitante attorno all’astro. Ebbene questa stella e questo pianeta, con nomi all’epoca per me misteriosi, non hanno fatto altro che aumentare la mia passione per l’Astronomia: scusate la digressione, ma ricordo sempre con molto affetto questo film ed in particolare (oltre alla graziosa tipa chiamata Alta) l’astronave terrestre dall’inconsueta forma di disco volante!!
Un’Aquila che vola sulle nostre teste
Nell’introduzione dicevo che da almeno 40 anni la Via Lattea non si vede dai cieli cittadini: da quando ho iniziato ad appassionarmi di Astronomia non l’ho mai vista da Roma, ma solo in montagna, laddove appare come una fascia lattiginosa che va da una parte all’altra del cielo. Tante volte mi è capitato di spiegare ad ignari cittadini in vacanza in montagna che quella che vedevano non era una maligna fascia di nuvole, ma la nostra galassia vista dall’interno!
Riassumendo, questa costellazione possiede una mezza dozzina di stelle distanti fino a poco più di 60 anni luce (e tra queste ce n’è un’altra molto vicina, poco più in là di Altair), oltre ad un numero simile di stelle grandicelle: abituati ormai a stelle mostruose, grandi 300 volte e più il nostro Sole, qui ne abbiamo una sopra i 100 ed altre fino a 50 volte, che comunque non è assolutamente poco!
Questo, per quanto riguarda ciò che vedremo nella simulazione (molto veritiera) di Celestia e Stellarium, fidi compagni di viaggio, mentre per quanto concerne le foto vere, dell’ottimo Hubble Space Telescope, vedremo soggetti veramente stupendi, alla portata però di occhi molto grandi quali quelli di telescopi molto potenti.
L’Aquila in 3D
Il piatto forte di questi articoli, se non altro perché l’argomento non era mai stato trattato in questo modo, dovrebbe essere la possibilità di vedere le costellazioni in 3D, con le ovvie approssimazioni del caso, ma con la possibilità finalmente di vedere le stelle che si staccano dal foglio o dalla volta celeste, eliminando così la sensazione falsa che ha ingannato da sempre gli osservatori del cielo stellato: leggere semplicemente dei numeri (nel nostro caso premendo il tasto “n“, con il foglio ancora non ruotato), non dà assolutamente idea della tridimensionalità della situazione.
In questo caso H.A.Rey non aveva fornito un nuova versione della costellazione, ma diciamo che anche così si intuisce un maestoso rapace volteggiante ad ali spiegate. Visto che ci siamo, vediamo subito…
La rappresentazione della costellazione nel tempo
Iniziando come sempre da Hevelius, vediamo che tra gli artigli del rapace c’era un giovinetto, Antinoo, l’amato dell’imperatore Adriano, qui con un arco in mano: si tratta di una vecchia costellazione che è stata poi inglobata in quella dell’Aquila
mentre nell’Uranometria il giovinetto appare disarmato
Invece secondo Stellarium l’aquila viene raffigurata in modo classico
Le stelle vicine
Come detto, troviamo due stelle molto vicine e altre quattro non troppo lontane: eccole elencate in una tabella con indicata la distanza, il nome (con il link all’immagine che mostra il Sole visto dalle parti della stella) e la sua classe spettrale.
Distanza (anni luce) | Nome della Stella e link alla foto | Classe Spettrale |
---|---|---|
17 | Altair | A7 |
19 | Gliese 752 | M2 |
45 | β Aql | G8 |
49 | 31 Aql | G8 |
50 | δ Aql | F0 |
63 | ο Aql | F8 |
Possiamo vedere che da Altair il Sole appare come una stella di terza magnitudine a formare un triangolo isoscele con Sirio e Procione, mentre da Gliese 752 il Sole si trova a metà strada del segmento che congiunge le due stelle. Dalla stella β Aql accade un fatto curioso, sempre legato alla tridimensionalità delle stelle nello spazio: il Sole è sempre vicino alle due stelle citate, ma stavolta appare vicina anche alla stessa Altair. Da 31 Aql invece il Sole è vicinissima a Sirio, nei pressi di Altair , ma stavolta Procione è molto più debole ed infine da δ Aql Sirio si è allontanata dalla nostra stella.
Qualche stella grande ma non troppo
Dal diagramma che ho realizzato per confrontare le stelle più grandi dell’Aquila rispetto ad altre stelle che abbiamo incontrato nelle puntate precedenti, possiamo notare che le due più grandi (70 e γ Aql) sono entrambe di classe K, mentre la terza (η Aql) è praticamente identica a Rigel. Le altre quattro in ordine di dimensione (e, 66, ν e 56 Aql) sono di classi spettrali differenti ed in tutti e quattro i casi risultano molto più grandi di Aldebaran.
Non potevo mancare all’appuntamento con i miei amici Settantaquìli, che al contrario del loro nome hanno un aspetto molto fragile con corpo e arti che sembrano ramoscelli bruciacchiati: dalla distanza di 10 UA la loro stella appare giallo-arancione, grande, luminosa e calorosa, fatto quest’ultimo che contribuisce non poco al loro aspetto, visto che nel loro pianeta piove pochissimo. Ma passiamo agli oggetti deep sky, che è meglio…
Oggetti deep sky molto belli
Nella costellazione dell’Aquila ci sono parecchi oggetti, vista la presenza della Via lattea e tra questi ne ho scelti sei: il primo è una nebulosa, detta Cosmic Bubble, al secolo la NGC 6781
La seconda nebulosa è la variopinta e suggestiva NGC 6751 denominata Glowing Eye (l’occhio splendente): vista da lontano pare proprio il primo piano di un occhio!
Poi abbiamo tre ammassi stellari, il primo è NGC 6709
seguito da NGC 6755, decisamente povero di stelle
mentre il terzo è NGC 6760, un bell’ammasso globulare ricco di puntini luminosi
Per ultimo, in rigoroso ordine numerico, ho lasciato la nebulosa planetaria NGC 6741, denominata Phantom Streak Nebula (la traccia fantasma), che appare decisamente tridimensionale
I nomi delle stelle dell’Aquila
Questa costellazione è ben visibile ed appariscente nel cielo notturno e per forza di cose le sue stelle hanno ricevuto un nome dagli antichi arabi
- Altair (α Aql): l’aquila che vola
- Alshain (β Aql): il falcone pellegrino
- Tarazed (γ Aql): stella appariscente
- Almizan I, II e III (δ, η e θ Aql): il piatto della bilancia
- Dhanb al okab (ε Aql): coda dell’aquila
- Debeb okab (ζ Aql): coda dell’aquila
- Al Thalimain I e II (λ e ι Aql): gli struzzi
Aggiungo un paio di curiosità spaziali: ricordate la sonda Pioneer 11, lanciata nel lontano 1973 e che oramai si sta allontanando piano piano dal Sistema Solare? Ebbene hanno calcolato che la sua traiettoria di volo la porterà ad arrivare in vicinanza della stella λ Aql, sempre ammesso che quest’ultima esista ancora! Infatti si prevede l’arrivo fra appena 4 milioni di anni e la cosa strana è che è più sicuro che all’appuntamento arrivi la sonda piuttosto che la stella: in questo enorme lasso di tempo infatti la stella seguirà la propria evoluzione stellare, mentre il manufatto terrestre (a meno di scontri assolutamente poco probabili o incontri ravvicinati con oggetti che pur da lontano lo possano ad esempio bruciare) dovrebbe rimanere intonso. Lasciamo ai posteri l’ardua sentenza.
Altra notiziola strana riguarda la stella ρ Aql, denominata (non so da chi) Tso Ke, nome che in antico Mandarino significa la bandiera a sinistra, che gode di una particolarità non molto comune: a partire dal 1992 non fa più parte di questa costellazione, essendosi spostata all’interno della costellazione del Delfino, a causa del suo moto proprio elevato. Già dall’antichità si trovava nei pressi di quello che poi sarebbe diventato il confine della costellazione e che successivamente avrebbe oltrepassato. In questa foto realizzata con Stellarium vediamo un ingrandimento della zona di cielo con la traccia rossa a rappresentare il confine tra le costellazioni.
Visibilità dell’Aquila
Si tratta di una costellazione posta a cavallo dell’equatore celeste, per cui è ben visibile alle nostre latitudini. L’Aquila sorge ad Est, all’ora solita, le 21, a metà giugno, per poi culminare a Sud, alta in cielo verso metà settembre. La troveremo invece bassa sull’orizzonte esattamente ad Ovest verso la fine di novembre.
come sempre impeccabile Pier!
tra gli oggetti inclusi nelle foto, posso "vantare" nel visuale la ngc 6760 e le nebulose 6751 e 6781, tutte bellissime anche se, ovviamente , non c'è nulla di simile alle foto Hubbleiane!
Grazie per il bell'articolo ! e come premio:
Anche con il mio modesto e MACCHIATO C8, comunque posso vantare tra gli oggetti in collezione la bellissima NGC 6781 che ho provato a fotografare con scarsi risultati invero ( in effetti da Roma, come ben dici, tutto diventa più difficile...).
Ottimo lavoro, come al solito del resto, Pierluì!
Bravo,Pier! Ottimo lavoro, come al solito!
@marcom73
come hai fatto ad inserire la fotona della tipa e del robottone direttamente nel post?
se clicco su "Inserisci Immagine" io riesco solo a mettere l'immagine in allegato...
come si fa?
ho aperto la foto sul visualizzatore di windows, click col destro, "copia immagine".
poi ti sposti sul post, metti il cursore dove vuoi mettere la foto, quindi Ctrl + V ed incolli...
purtroppo non si può ridimensionare...
Pier, vorrei approffittare nel chiederti se puoi aggiornare e arricchire l'articolo sulla costellazione di Orione, la prima che hai curato e che è ancora visualizzata col vecchio sito, visto che splende magnificamente in questi giorni, almeno qui sui monti....Così riesco a spiegarla meglio alla ragazza, Betelgeuse e compagnia bella....
@Moreno
non capisco cosa intendi per aggiornare e arricchire l'articolo su Orione...
se hai qualche suggerimento, è ben accetto!
però poi, se decidessi di modificarlo, non so come funziona tecnicamente, visto che si tratta di un articolo del vecchio sito: mi sa tanto che comunque scomparirebbe l'articolo originale, insieme a tutti commenti...
vediamo che cosa ne pensa l'asteroide Stefanosimoni...
PS ti ricordo anche questo articolo, in due parti...
Complimenti è davvero un bellissimo articolo!mi è piaciuto leggere soprattutto le curiosità sulla costellazione