Come vedete, parlo anche di ricerche pro-GW. Mi permetto comunque di fare qualche considerazione da planetologo (che sono) e non da climatologo (che non sono). Qualcuno, magari, si sarà stufato delle mie continue intrusioni in un campo che sembra sfiorare soltanto l’astronomia. Tuttavia, i risvolti legati a un pianeta (la Terra) mi sembrano più che sufficienti per non trascurare questa problematica sicuramente di primaria importanza per i media. Una voce che informi e che discuta non mi sembra assolutamente negativa. Al limite, può dare qualche spunto in più su cui riflettere con la propria testa. Non impongo atti di fede (io), ma solo visioni un po’ più sfaccettate e critiche. Uno dei valori aggiunti di questo sito è forse anche questa libertà di pensiero.
A partire da dati della NASA, i nostri studiosi hanno, come al solito, preparato un accurato modello basato sulla caduta di neve e sulle caratteristiche atmosferiche, per estrapolare i dati odierni verso il futuro. Le conclusioni sono, come spesso accade, piuttosto tragiche (per coloro a cui piace il freddo, ma non certo per i canadesi che vedrebbero estendersi in modo incredibile il loro territorio agricolo). Al momento, i ghiacciai sparsi nelle isole canadesi hanno un estensione di 146 000 chilometri quadrati. Dal 2004 al 2011 (in piena stasi di GW come ormai ammesso anche dall’IPCC) i ghiacciai canadesi hanno comunque perso 580 gigatonnellate (miliardi di tonnellate) di ghiaccio. Applicando il loro sofisticato modello è stato previsto che nel 2100 l’artico sarà 6.5 gradi (?!) più caldo di adesso e la perdita di ghiaccio arriverà a 144 gigatonnellate all’anno. In parole più semplici, a fine secolo il Canada avrà perso il 18% della massa dei suoi ghiacciai terrestri. La conclusione dei ricercatori è però alquanto bizzarra o, almeno, poco comprensibile: questa perdita sarà irreversibile.
A questo punto, permettetemi una considerazione da planetologo. Irreversibile vuol dire che il Canada non potrà mai più recuperare questi ghiacciai. Ma il mai è su scala politica (ossia legata alla vita umana) o su scala terrestre? Sì, perché in quei pochi studi che ho fatto, mi ricordo molto bene che fino a pochi millenni fa i ghiacciai arrivavano fino a regioni ben più meridionali. D’altra parte, in epoche precedenti, si sa benissimo che non esistevano ghiacciai sulla Terra (vedi epoca dei dinosauri primitivi). Domanda: “Come mai in passato da una mancanza totale si è arrivati a una palla di ghiaccio, mentre adesso si parla di irreversibilità? Possibile che l’uomo, in poche centinaia di anni, sia riuscito a rendere irreversibili processi di scala planetaria, che si sono sempre susseguiti per miliardi di anni? ” Per quanto io possa conoscere la Terra, intesa come pianeta, i periodi di glaciazione e di grande caldo continueranno ad alternarsi, che ci siano o non ci siano gli uomini: i continenti si muoveranno, il Sole avrà alti e bassi, i vulcani erutteranno di più e di meno, le correnti oceaniche cambieranno, i parametri orbitali continueranno a oscillare periodicamente, ecc., ecc. Su queste “cose” l’uomo ha, almeno per adesso, ben poca influenza (e penso che non ce l’avrà mai).
Non metto, quindi, in dubbio la validità del modello e da non-climatologo lo devo accettare senza alcuna critica. Tuttavia, l’uso di quell’aggettivo, IRREVERSIBILE, mi fa sentire un grande odore di bruciato… e non penso sia colpa solo del riscaldamento globale…
Certo è che con l’inizio dello sfruttamento del metano idrogenato in Giappone, che sembra garantire almeno 1000 anni di energia per tutto il mondo (compresi i paesi poveri, accidenti!), le cose si fanno molto interessanti… Una lotta all’ultimo blocco di ghiaccio?
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Mi sembra che, irreversibile sia solo il narcisismo di certi ricercatori, convinti che le loro teorie siano d'acciaio svedese. Per appurarlo basta cercare le "previsioni" su riviste di divulgazione scientifica degli anni '60 e '70 del XX. secolo, riguardanti i nostri giorni. Regolarmente si fa vivo quell'idiota che, inventa qualcosa di nuovo e tutto lo sviluppo prende un'altra direzione.
Poi c'e` da considerare anche la legge di Williams e Holland dal libro delle leggi di Muphy che recita:
Legge di Williams e Holland
Se si raccolgono abbastanza dati, qualsiasi cosa puo' essere dimostrata con metodi statistici.
Non sono del tutto d'accordo con questa legge perche` penso che altrettanti dati bisogna semplicemente sorvolarli.
Di irreversibile c'è solo la protervia di chi fa questo genere di affermazioni....
Enzo, continua pure ad informarci su questi temi che sono importanti per il nostro pianeta, noi non ci li leggiamo assai volentieri.
Volendo si potrebbe anche dire che in natura NULLA E' REVERSIBILE...
...tutto si evolve