Abbiamo visto, nella prima e nella seconda parte di questa miniserie di articoli, un certo numero di eventi accaduti tra Giove e Ganimede, qualche mese fa: si trattava di occultazioni parziali di Ganimede da parte del pianeta gassoso nonché di transiti, anch’essi parziali, del maggiore dei satelliti galileiani davanti a Giove.
Come si generano questi eventi?
Senza minimamente volerne sminuire la portata, in entrambi i casi si trattava di eventi assolutamente inattesi e rarissimi, ma, come avevo già detto, puramente coreografici, in quanto strettamente legati alla prospettiva nata da una combinazione fortunata delle posizioni reciproche di Giove e Ganimede lungo le loro orbite, di Giove attorno al Sole e di Ganimede attorno al Giove.
Abbiamo visto infatti che in un periodo di un paio di mesi, i valori di alcuni parametri orbitali delle orbite di Giove e di Ganimede hanno reso possibile il verificarsi di questi particolarissimi eventi.
L’esistenza di tali eventi meravigliosi per un appassionato di questa Scienza che è l’Astronomia, deriva unicamente da una questione di pura prospettiva dovuta al fatto che noi siamo sulla Terra e dalla Terra può capitare che talvolta alcuni oggetti celesti (in questo caso Giove e Ganimede) giochino inconsapevolmente a nascondino.
Non a caso ho scritto “noi siamo sulla Terra“: sappiamo che la prospettiva è fortemente legata al cosiddetto “punto di vista“, quello da cui stiamo osservando una scena: cambiandolo , spostandosi anche di poco, può succedere che l’effetto finale sia completamente differente.
Quando un domani calcheremo stabilmente il suolo della Luna oppure ancora quello del pianeta Marte, nascerà l’esigenza di tener conto di due nuove serie di punti di vista, alcuni sul suolo selenitico ed altri sul suolo marziano: da ognuno di questi nuovi punti di vista gli eventi che si possono generare cambiano in modo notevolissimo.
Eventi strettamente legati al punto di vista
Eventi tipo l’eclissi di un satellite da parte dell’ombra di Giove (che sono fisici, in quanto generati dall’ombra di un oggetto celeste che passa sopra un altro oggetto celeste) potranno in generale essere visti anche da questi altri due nuovi punti di vista, con le dovute eccezioni ovviamente, sulle quali è inutile parlarne così presto, mentre altri eventi di oggetti che si nascondono vicendevolmente in un certo luogo, ben difficilmente si verificheranno se osservati da altre parti.
È pure vero che da questi altri due punti di vista si potranno verificare tantissimi altri tipi di eventi nuovi, che sulla Terra semplicemente non esistono.
Comunque tutto questo serve a ribadire il concetto che certe realtà, gli eventi visibili dalla Terra, esistono solamente perché noi siamo sulla Terra : è lapalissiano, anche se non così semplice da digerire.
Occultazioni e transiti
Tornando alle occultazioni ed ai transiti di cui ho parlato ampiamente per due puntate, rimane da verificare due aspetti segnalati nella prima puntata dall’autore belga dell’articolo originale, che ha vagamente accennato che tali tipi di eventi (almeno per quanto riguarda le occultazioni parziali ) si erano già verificati nel lontanissimo 1916 e si verificheranno in un futuro non molto lontano, nel 2030.
Sapete che al sottoscritto piacciono tanto queste sfide che richiedono vari tipi di ricerche: armato di strumenti adatti, ho controllato ed in brevissimo tempo ho verificato che nel 1916 si erano verificati anche i famosi transiti parziali. Analogamente si ha che nel 2030 si verificheranno entrambi i tipi di eventi.
Tutto questo per sottolineare il fatto che la Natura, oltre ad offrirci spettacoli irripetibili e meravigliosi, ci offre in alcuni casi repliche di alcuni di questi, che oggigiorno con i computer e programmi sempre più potenti, si possono analizzare stando seduti comodamente davanti al proprio PC, oppure leggendo i miei articoli!
Un salto nel passato: le occultazioni parziali
Iniziamo dunque dal 1916, quindi ben più di 100 anni fa: inutile dire che con un programma tipo Occult 4 (che io utilizzo tutte le volte che si parla di occultazioni, asteroidi, eclissi, ecc) il valore “1916” è un puro e semplice numero ed il programma stesso non batte ciglio a calcolare e mostrare tutta la serie di eventi legati a Giove ed ai suoi 4 satelliti galileiani.
In pochi secondi si ottiene un tabulato di circa tremila singoli eventi avvenuti tra il primo gennaio ed il 31 dicembre: si tratta ad esempio di “inizio del transito del satellite X” oppure “fine dell’occultazione del satellite Y” come pure “eclissi del satellite Z da parte di Giove”.
Chi è appassionato di Astronomia sa che sono questi degli eventi che si verificano continuamente lassù, dalle parti di Giove: sono di solito le prime osservazioni che un neofita può effettuare di notte anche con un semplice binocolo (e confermo che anche per il sottoscritto è stato così).
Nel caso delle congiunzioni superiori, relative agli eventi di occultazione parziale evidenziati dall’autore belga, ne ho trovati appena una dozzina, nel breve lasso di tempo tra metà settembre e fine ottobre del 1916.
È inutile creare una tabellina, ma posso mostrarvi la situazione più favorevole
decisamente scarsina, nonché il filmato relativo ad uno degli ultimi eventi, per la cronaca del 12 ottobre 1916
Visto? Anche in questo caso sembra di avere un deja vu, a riprova del fatto che l’Astronomia è piena di esempi di eventi che sembrano una replica di altri, soprattutto in questo caso particolare dei satelliti di Giove: già Galileo da subito aveva riscontrato le risonanze orbitali dei 4 oggettini intorno al gigante gassoso.
I transiti parziali
Non sono andati meglio, nello stesso periodo tra metà settembre e fine ottobre: ad occhio il migliore è quello del 24 settembre
dove vediamo che Ganimede fa molta fatica a distaccarsi dal disco di Giove.
Come già successo quest’anno, l’ultimo evento della serie, al di là di un impercettibile spostamento di Ganimede rispetto al disco di Giove è stato particolarmente bello in quanto, durante il transito, il satellite era accompagnato dalla sua ombra, un po’ più lontana
Un balzo in avanti nel tempo: le congiunzioni superiori
Nel 2030 le occultazioni radenti saranno appena una mezza dozzina, a cavallo tra marzo e maggio: in questo caso la prospettiva sarà nettamente diversa in quanto Ganimede passerà dietro al bordo meridionale di Giove.
La situazione migliore (si fa per dire…) si avrà il 29 aprile
mentre per l’ultimo evento della serie la Natura ci offre un ennesimo spettacolo con Ganimede che entra nel cono d’ombra di Giove per uscirne appena in tempo per mostrarsi seppur di pochissimo sotto al bordo del pianeta.
In realtà nell’orbita successiva si avrà un’altra situazione davvero interessante
qui vediamo che Ganimede entrerà nell’ombra di Giove, per uscirne però dopo aver passato il punto più meridionale del disco del pianeta: in questo caso Ganimede avrebbe fatto capolino da dietro il bordo, ma non lo vedremo perché sarà ancora nell’ombra di Giove.
Le congiunzioni inferiori ed i transiti parziali
Sempre nello stesso periodo del 2030 si verificheranno pochissimi eventi poco eclatanti, che posso sintetizzare con un unico filmato molto simpatico
in cui vediamo Ganimede transitare davanti al disco di Giove, nella sua parte settentrionale, seguito a ruota dalla sua ombra: questo succederà il 16 maggio.
Con questo ritengo di aver concluso questa carrellata di informazioni, immagini, video e contributi vari.
Uno sguardo ai prossimi articoli
Visto che nel corso di questi tre articoli ho citato i PHEMU dei satelliti di Giove, vi segnalo che ci risentiremo presto per i PHEMU dei satelliti di Saturno, una serie di eventi mutui che si verificheranno nei prossimi tre anni, ad iniziare dal 2024.
Nel 2015 e 2021 i satelliti di Giove si erano eclissati e occultati vicendevolmente ed in continuazione ai lati del gigante gassoso ed avevo scritto in totale più di una ventina di articoli sull’argomento “PHEMU dei satelliti di Giove”.
A partire dall’anno prossimo ciò accadrà in modo simile nei pressi di Saturno, però in numero notevolmente minore, ma a cambiare completamente lo scenario e perciò migliorare lo spettacolo, ci penseranno gli anelli di quel Saturno, che è da sempre l’oggetto più intrigante e pieno di fascino nel Sistema Solare.
Rimanete sintonizzati!
Molto interessante anche questa terza parte.
A proposito dei punti di vista, chi sa come sarebbe osservare Giove con un bel telescopio da Marte. Come sarebbe poi il seeing? Vista la scarsa densità atmosferica, una meraviglia...
Per il 2030 ci dovremmo attrezzare tutti con un ADC perchè controllando su stellarium (la pianificazione è importante per un astrofilo ) ho notato che Giove non supera i 32° al meridiano.
Quindi riprenderemo i passaggi parziali di Ganimede ma con immagini di media qualità.
Al prossimo articolo.