Viaggiamo verso le stelle vicine – Sirio

Credo di poter dire con certezza che la stella Sirio è la più conosciuta anche da non appassionati ed è la prima che si impara ad individuare data la sua luminosità e la sua vicinanza a quello spettacolo di costellazione che è Orione. Riprendo le puntate di questa serie per analizzare il cielo di Sirio

Dal momento che Sirio è la stella più luminosa del cielo e che tutti bene o male la conoscono o l’hanno sentita nominare, stavolta non metterò l’immagine di Stellarium che ne ritrae la posizione in cielo: ricordo solamente che la sua notorietà è data dalla magnitudine pari a -1.46, la più alta in assoluto tra le stelle notturne.

La sua vicinanza da noi (8.6 al ), associata ad una classe spettrale A1V+DA, che comporta un colore bianco-azzurro, sono due fattori che compensano il fatto che Sirio è una stella bianca con un diametro appena 1.9 volte quello della nostra nana gialla.

Sirio ha un moto proprio apprezzabile, che già nel 1718 fu riscontrato da E. Halley (lo scopritore della cometa omonima) comparandone la posizione in quell’epoca, mutata rispetto a quella riportata nelle antiche mappe stellari dei tempi di Tolomeo (intorno al 150 dC).

Il suo moto non rettilineo ma ondulatorio suggerì poi la presenza di una compagna invisibile ed elusiva: fu infatti scoperta  solamente nel 1852 e denominata Sirio B.

Stavolta grazie a Stellarium ho calcolato la posizione nel 150, nell’anno 1000, nel 2000, nel 3000 e , perché no, nel 10000 e 20000.

la posizione di Sirio nel cielo nell’anno 150
la posizione di Sirio nel cielo nell’anno 1000
la posizione di Sirio nel cielo nell’anno 2000
la posizione di Sirio nel cielo nell’anno 3000
la posizione di Sirio nel cielo nell’anno 10000
la posizione di Sirio nel cielo nell’anno 20000

Dal catalogo SIMBAD troviamo che Sirio ha un certo numero di denominazioni, a seconda del catalogo stellare in cui è inserita, oltre ad altri nomi tradizionali come “Canicula” (stella del cane), nome che poi nel tempo è stato sempre associato all’arrivo del grande caldo estivo (la canicola) al suo primo apparire nel cielo mattutino, dopo il periodo di congiunzione col Sole.

i cataloghi stellari in cui appare Sirio

Sirio appare ovviamente nel DSS (Digitized Sky Survey)

Sirio nel catalogo DSS

Sempre nel catalogo SIMBAD per Sirio B sono riportati tra gli altri anche i tre nomi Sirius B, Sirius C e Sirius BC con l’annotazione che “Components B ad C are not separated in Simbad“: dunque esisterebbe una componente C indistinguibile dalla componente B… Nel DSS si trova Sirius B

la compagna di Sirio nel catalogo DSS

ma non Sirius C o Sirius BC (star not found). Per chi volesse approfondire l’argomento, esiste l’interessante articolo “Is Sirius a triple star?” pubblicato nel 1904 su “Astronomy and Astrophysics” a firma di D.Benest e J.L.Duvent dove si ipotizza la presenza di un terzo compagno a cui sono dovute le perturbazioni del moto della coppia A-B, però di massa molto piccola (20% di quella solare) e di magnitudine tra 15 e 20, con un periodo orbitale pari a circa 6 anni.

Immagino che con i più potenti telescopi attuali e quelli che verranno, prima o poi si risolverà anche questo mistero.

Prima di passare alla mappa interattiva, volevo segnalare un paio di curiosità trovate su Wikipedia riguardo questa stella, ricca di tradizioni antiche e moderne: è citata in molte opere letterarie, in film di fantascienza e dà pure il titolo a brani musicali degli anni ’70 e successivi.
Il famosissimo compositore tedesco Karlheinz Stockhausen, personaggio dalla personalità alquanto eccentrica, pare abbia detto che lui provenisse da un pianeta orbitante intorno a Sirio.

Più realisticamente e scientificamente, la famosissima sonda Voyager 2, lanciata nel 1977, impiegherà la bellezza di 296 mila anni  per arrivare in prossimità di Sirio, ad una distanza di 4.3 al… Rimanete sintonizzati!

Il cielo di Sirio

Cliccando sull’immagine sottostante

il cielo visto da Sirio

si aprirà come sempre (dopo qualche secondo) un’altra finestra con la mappa stellare interattiva siriana, mappa che già possiamo immaginare che presenti delle differenze con la mappa stellare che da buoni appassionati dovremmo conoscere bene.

La prima cosa che notiamo nella schermata iniziale è la presenza del Sole, con una magnitudine pari ad 1.9, nella parte meridionale dell’Ercole, che in questo caso presenta un aspetto più magro rispetto a come lo conosciamo, a differenza del Leone che appare un po’ più in carne.

Proseguendo verso Orione, praticamente immutata a parte le braccia un po’ più lunghe, vediamo Procione che si è spostato verso Nord, nella Lince, mentre i Gemelli ora hanno entrambi colli lunghi, a mo’ di giraffa.
Il tegame dell’Orsa Maggiore è diventato più una padella a bordi alti, con i Puntatori che non puntano più alla Polare. Il Drago ha una testa triangolare ed un corpo molto spigoloso e , sempre parlando di teste, Pegaso ha una testa regolare ma un collo d’oca, mentre uno dei due Pesci ha ora la forma di un “8”.

La ben nota α Cen ora fa parte della Coda del Serpente e subito più a Sud notiamo il buffo aspetto della Teiera del Sagittario (non proprio pratica per versare il suo contenuto) e dello Scorpione, oramai più simile ad un serpente.

Abbastanza sconquassate, sono le costellazioni come il fiume Eridano con pericolose tracimazioni qua e là , soprattutto verso la Balena, più simile ad una trota o ad un altro pesce, grande ma snello.

La costellazione del Cane Maggiore (dove ovviamente non c’è più Sirio) potrebbe essere un  Gomitolo oppure un quadro d’arte moderna, illeggibile ai non addetti ai lavori.

Ultime devastazioni degne di nota riguardano la Croce del Sud, che da queste parti si chiama “Y Rovesciata del Sud”, il Pavone oramai più simile ad un Cammello ed infine l’onnipresente Cassiopea, che ora è una “V” molto larga.

Viceversa la Sagitta e la Gru  appaiono perfette…
Appuntamento alla prossima puntata con una stella della costellazione della Balena, la variabile UV Cet.
Rimanete ancora sintonizzati!

 

Informazioni su Pierluigi Panunzi 459 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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2 Commenti    |    Aggiungi un Commento

  1. Solo un appunto: anche se formalmente corretta la definizione di stella nana, non userei la locuzione "nana bianca" per Sirio (a meno che non ci si riferisca alla sola Sirio B, ma non è questo il caso), per via di omonimie confondenti (e anche il link automatico rimanda alle nane bianche post-collasso). Userei "stella bianca" o "stella bianca di sequenza principale".

    PS: "Serpentis Cauda" --> "Serpens Cauda" (anche se è non concordante in latino... o al più lo si traduce in italiano "Coda del Serpente").